Capanno Dischi, presentata la nuova etichetta indipendente made in Prato

Prato. Settembre è il mese che la comunità pratese dedica alla festività della Madonna. Ogni sera il centro storico è animato da spettacoli, concerti, espressione della maschera civile della festività, e dalle più tradizionali celebrazioni religiose, come l’ostensione del sacro cingolo, accompagnato dal corteggio storico, alle quali la città rimane fedele.

In questo clima di rinnovamento sociale, dopo un primo appiattimento di ritorno dalle ferie estive, la comunità è destata dall’annuncio di un noto locale di musica dal vivo: la creazione di “Capanno Dischi”, la nuova etichetta discografica indipendente made in Prato.

Nasce come progetto parallelo di Capanno 17, uno dei locali di musica live più conosciuti in città, che affiancherà all’organizzazione di concerti la produzione e la promozione discografica di artisti locali.

Il 19 settembre si è tenuta l’inaugurazione, nella cornice suggestiva dell’elegante giardino Buonamici. Molte le persone che hanno ascoltato la proposta.

“Capanno Dischi – dice Tiziano Nieri, che presenta la serata – nasce dall’incontro tra la direzione di Capanno 17, gli artisti che si esibiscono nel locale, e amici, professionisti del recording e della comunicazione. Tutte queste persone hanno avvertito la necessità di dare la spinta che manca alla musica live. Vogliamo scommettere sui gruppi locali dando loro il sostegno produttivo di cui hanno bisogno”.

È noto che, se con l’avvento della digitalizzazione e l’espansione di internet il pubblico di ascoltatori si è ampliato notevolmente, oggi sempre meno persone sono disposte a pagare per ascoltare la musica.

La risposta alla riduzione dei proventi è stata, in genere, quella di contenere i costi di produzione, puntando su generi a basso costo (quali ad esempio, oggi, il trap).

L’ambizione di Capanno Dischi sembra quella di invertire la tendenza in corso, accompagnare l’artista nel proprio processo di crescita, aiutandolo a scoprire la propria autenticità “senza cedere a compromessi”. In altre parole, puntare sull’artista e sulla qualità del prodotto finito.

L’adesione del brano all’interprete potrà ben essere colta e misurata nella modalità con cui Capanno Dischi si dedicherà alla produzione, ossia la presa diretta (o live session).

“Registrare un brano nel momento esatto in cui gli artisti si ritrovano a eseguirlo – dice ancora Tiziano Nieri – consente di estrarne l’essenza, di catturare la magia che solo nella musica live può trovare espressione. Ogni registrazione sarà quindi un momento irripetibile, così come ogni esibizione non può essere identica a nessuna delle precedenti o delle successive”.

Infatti, la nuova casa nasce dalla collaborazione di un gruppo di musicisti, promoter, grafici, videomaker, che forniranno assistenza a tutto tondo, intercettando i nuovi bisogni che gridano nel mercato: quelli del fan che vuole consumare la musica a costo zero, vuole vedere dal vivo il proprio artista preferito e gustarsi i video delle sue esibizioni sul divano di casa, così come quelli dell’artista, di essere coadiuvato nella crescita e nella promozione della propria creatività.

Vero è che abbandonare la registrazione multitraccia in favore della presa diretta significa anche rinunciare alla serenità di poter lavorare a più riprese sui singoli strumenti, intervenendo direttamente sul campione di interesse.

“Vorremmo allentare il divario tra la registrazione e l’esibizione live, perché le doti esecutive siano coerentemente valorizzate in ambo le fasi, senza sorprese al momento dell’ascolto dal vivo”.

Al cuore del progetto sta, infatti, la voglia di ascoltare e diffondere musica di valore, nella quale tornare ad assaporare le sonorità pure degli strumenti musicali. A tal fine si rinuncia volentieri a copiosi editing in fase di registrazione, recuperando la genuinità dell’opera appena nata.

L’ambizione ultima di Capanno Dischi, in definitiva, sembra essere proprio questa: riscoprire la “musica” popolare, e, soprattutto, il valore della musica “insieme”.

L’etichetta seguirà l’onda degli ultimi anni, che hanno visto le case discografiche cambiare pelle: le registrazioni saranno disponibili su tutte le principali piattaforme digitali, ma anche in vinile, per i veri appassionati del settore.

Ecco allora che dopo oltre 20 anni di transizione, accompagnata dalla dilagante pirateria che ha notevolmente ridotto i ricavi del settore, il mercato della musica torna a crescere anche a livello locale.

In base al Rapporto della Federazione Industria Musicale Italiana del 2022, nel 2021 è stata registrata una crescita del 18,5 % dei ricavi a livello globale.

Addirittura, nell’ultimo Report pubblicato, si legge: “Il 2023 segna un’importante milestone per il mercato discografico italiano, che registra una significativa crescita del 18,8% per un totale di € 440 milioni di fatturato: segno di un’evidente vitalità del mercato della musica in Italia, che mette a segno una delle percentuali di crescita più alte del mondo e si posiziona come terzo mercato nell’Unione Europea”.

In questa situazione, le case discografiche restano la linfa vitale del sistema musica, intercettando talenti e dando loro la visibilità che meritano.

La serata si conclude con l’esibizione del primo “cliente” della neonata etichetta, la band strumentale Mario Mario, composta da veri professionisti che hanno divertito una folla danzante di ragazzi e ragazze con l’esecuzione di pezzi estratti dal loro primo EP, “Aurelia”.

Che dire, buona fortuna, ragazzi!

Crediti foto: Niccolò Capecchi.

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