Bandi SIAE, il Liceo Artistico “San Leucio” dà voce alla memoria sonora del Real Belvedere

Caserta. Manca poco per la realizzazione degli eventi conclusivi relativi ai Bandi SIAE “Per Chi Crea”, Edizione 2018. Il liceo artistico “San Leucio” – guidato dalla Dirigente Scolastica Immacolata Nespoli – in quanto polo didattico d’eccellenza, si è aggiudicato oltre al progetto Cinema, anche quello relativo alla Musica. Quest’ultimo è intitolato “Composizioni sinestetiche: memorie del paesaggio del Real Belvedere” e vede la duplice direzione della Prof.ssa Nadia Verdile e del Prof.re Massimiliano Mirabella in qualità di Docenti Esperti Interni. Il progetto è incentrato su due diversi moduli e ha visto la partecipazione di più classi per un totale di 40 ore complessive; “le ragazze e i ragazzi che vi hanno preso parte – mi spiega la tutor scolastica del progetto, la Prof.ssa Carla Ferrucci – sono gli stessi che praticano il P.C.T.O (ex-alternanza scuola-lavoro). Il progetto si caratterizza di competenze trasversali che vanno dagli aspetti di cittadinanza alla ricerca dell’universo musicale, verbale e sonoro proprio della “Colonia Reale”, l’antico Real Belvedere”. Con l’obiettivo di entrare nel vivo del progetto vincitore del Bando SIAE, concluso in virtù della convenzione stipulata con SIEDAS (Società Italiana Esperti di Diritto delle Arti e dello Spettacolo), abbiamo raggiunto al telefono la Prof.ssa Verdile, la quale, con una certa generosità, ci ha concesso la seguente intervista.

Professoressa Verdile, in qualità di Esperta Interna, ci fornisce un suo contributo che possa illustrare l’ambizioso progetto che il Liceo sta portando avanti? Come si è inteso articolare la scrittura alla composizione musicale?

Per quanto riguarda la scrittura, bisognava individuare un segmento sul quale far lavorare le ragazze e i ragazzi e, dunque, ci siamo concentrati su esercitazioni che attingessero ai sensi, privilegiando l’olfatto, l’udito e la vista in rapporto al contesto storico e architettonico del Real Belvedere; da qui il suo titolo suggestivo. Successivamente abbiamo svolto un’analisi approfondita sul Codice delle Leggi Leuciane: la più moderna e sapiente Carta dei Diritti che il nostro territorio abbia potuto produrre in epoca antica. L’attenzione si è focalizzata sul fatto che lo stesso costituisce la prima Legge Fondamentale al mondo, il cui valore si scopre nella equiparazione effettiva tra donne e uomini; il Codice, infatti, garantisce loro l’uguaglianza sostanziale in termini di istruzione, mansioni, retribuzione, diritti ereditari nonché medesime responsabilità per quanto potesse concernere l’educazione dei figli. Una vera e propria rivoluzione giuridica in chiave di genere. In seguito, le ragazze e i ragazzi si sono cimentati nella narrazione; un esperimento che ha visto risultati differenti, in quanto c’è chi ha scritto una poesia, chi una pagina di diario; il tutto è stato poi affiancato dalla scelta di brani musicali, perlopiù di musica classica di fine ‘700, tra compositori del calibro di Giovanni Paisiello o di Domenico Scarlatti. In questo modo, le nostre studentesse e i nostri studenti hanno avuto una visione complessiva di quello che è stata la Real Colonia di “San Leucio”, la quale troppo spesso viene relegata alla esclusiva quanto parziale produzione della seta artigianale.

Entrambi i progetti si pongono nell’ottica duplice della tutela e della valorizzazione del patrimonio storico e artistico della Nazione, così come enunciato dall’art. 9 della nostra Costituzione; ci racconta come questo aspetto sia stato privilegiato?

Assolutamente, questo aspetto è stato centrale per noi e non potevamo che attuarlo con l’attenzione che abbiamo riservato al Codice. Solitamente siamo abituati a pensare che il concetto di patrimonio sia riconoscibile in via esclusiva in rapporto ad un edificio, a un quadro o ad un paesaggio; oltre questi beni, c’è n’è un altro che è comprensivo degli stessi: la cultura. E il Codice costituisce l’espressione della più alta cultura, non solo giuridica, in quanto esso è figlio di un dispotismo illuminato che vede il Regno di Napoli, in quella metà del ‘700, all’avanguardia in Europa. Mi spiego, la Corte Reale vantava gli intellettuali più eccellenti e più lungimiranti dell’epoca, nel campo dell’economia ma anche in quello della giurisprudenza; basti pensare a Gaetano Filangieri, a Ferdinando Galiani e alla stessa Eleonora de Fonseca Pimentel che nel campo culturale del tempo esercitò una forte influenza; non a caso, a lei, Maria Carolina d’Asburgo affidò la cura dell’intera biblioteca privata. Ciò a dimostrazione del fatto che il Codice, sostanzialmente, è stata una sua volontà; portava la firma di Ferdinando IV di Borbone, ma era espressione della cultura e del pensiero politico di Maria Carolina.

Quali sono le priorità formative che i bandi SIAE hanno voluto perseguire tenuto conto delle modalità della Didattica a distanza e della Didattica Digitale Integrata?

Prof.ssa Verdile: Sicuramente questi sistemi in remoto, anche attraverso l’apporto di numerosi “PowerPoint”, hanno consentito la formazione delle nostre ragazze e ragazzi. Abbiamo lavorato in diverse direzioni partendo dalla straordinarietà del Real Belvedere, analizzando immagini, selezionando i brani musicali dopo ore di ascolto. Se questi strumenti sono utilizzati con sapienza e metodo forniscono eccezionali opportunità di crescita.

Prof.re Mirabella: La didattica a distanza l’abbiamo praticata secondo modalità innovative anche per dare coerenza agli obiettivi formativi che il Liceo concretamente offre alle nostre studentesse e ai nostri studenti. La parte laboratoriale, certo, ci è mancata, tuttavia, come le dicevo, è stato un lavoro costruito in modo sperimentale. La ricerca sonora è stata notevole grazie al fatto che ci siamo concentrati sui suoni del contesto in cui l’antico Borgo di “San Leucio” è immerso; abbiamo riprodotto assieme alle studentesse e agli studenti del Liceo i suoni antichi del tempo: dai macchinari al vocio per le strade, al rumore delle carrozze trainate dai cavalli e dei loro zoccoli, alla confusione generale del popolo. In seguito sono stati realizzati dei tableau vivant di opere celebri del passato, attraverso frame di immagini che io avrò il compito di curare nel montaggio finale per la performance conclusiva del progetto.

Infine, Prof.ssa Verdile, le chiedo come intende proseguire gli obiettivi didattici sul versante culturale; quali sono le finalità educative che rientrano nella sua mission di docente?

Il discorso relativo alla promozione e allo sviluppo della cultura mi sta particolarmente a cuore. Il nostro territorio è ricco in tal senso e noi abbiamo il dovere etico di prendercene cura senza privilegiare una prospettiva a scapito dell’altra. La produzione artigianale della seta non nasce e finisce a San Leucio mentre il Codice delle Leggi Leuciane sì. Voglio dire che è molto importante dare rilievo a questi aspetti; il borgo di San Leucio, grazie al contributo determinante di Maria Carolina, fu trasformato in un vero e proprio autonomo, “Stato nello Stato”, la cui consacrazione avvenne quando ad esso si riconobbe la titolarità di una vera e propria Costituzione (“L’Utopia di Carolina”, il Codice delle Leggi Leuciane, edizione 2015). Ci tengo a ribadire la centralità di patria del diritto delle donne. Sarebbe bello pensare ad un seminario permanente che affronti queste tematiche o ad un corso di laurea per una formazione che tenga conto del bagaglio culturale del nostro territorio e del suo genius loci. In ogni caso, la Scuola è la dimensione primaria nella quale alimentare una cultura rinnovata, frutto di un nuovo modo di pensare e di parlare, soprattutto. Ripartire dal linguaggio significa abbattere le sovrastrutture culturali che ci portiamo dentro per essere all’altezza di trasmettere il cambiamento e “salvare” la generazione di domani.

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