Revine Lago. Si è tenuta lo scorso 7 aprile la conferenza stampa della 17esima edizione del “Lago Film Fest – Festival del cinema indipendente” ed erano presenti, direttamente sulla riva del Lago di Revine, Viviana Carlet e Carlo Migotto, direttori generali del festival, Morena Faverin, Mirta Ursula Gariboldi e Alessandro Del Re, nuovi direttori artistici del festival e Massimo Magagnin, sindaco di Revine Lago.
Questa nuova edizione, la 17esima, sarà completamente diversa dalle altre, avremo ospiti internazionali, moltissime anteprime, tre schermi in riva al lago, una nuova stereo arena, uno schermo poco visibile raggiungibile solo in gondola e tantissime video – installazioni nel borgo di Revine Lago. Saranno conciliati temi come arte, ambiente, musica e cultura sulle suggestive sponde del lago, in provincia di Treviso, in doppia versione: dal 23 luglio al 1 agosto in presenza e dal 23 luglio al 10 agosto nella versione online sulla piattaforma Lago. Un Festival che offre anche un’ambientazione stupenda, è in fatti un sito Unesco, e la rivalutazione di un paesino di origine medievale che attira ogni anno tantissimi turisti, zone rinomate per le colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene.
Alle consolidate sezioni del concorso – Internazionale, Nazionale, Nuovi Segni, Unicef Kids e Teen, Veneto – se ne aggiungono due: Moving Bodies dedicata alla danza contemporanea in video e Princìpî Award, dedicata a sette cineasti del futuro per la prima volta in Italia. Ogni concorso avrà la sua giuria composta da tre personalità- questo al fine di dare importanza a ogni singolo concorso attraverso lo sguardo dedicato di professionisti e figure autorevoli nel panorama cinematografico nazionale e internazionale. Nella definizione delle giurie è stato scelto inoltre un criterio di espansione geografia e involvement di figure autorevoli provenienti da tutto il mondo; infatti vi figurano personalità da Brasile, Algeria, Taiwan, Cile, Azerbaijan, Argentina, Francia, Polonia, Regno Unito, Georgia.
Particolare attenzione quest’anno la si è voluta dare al cinema d’animazione. Saranno infatti 19 le animazioni, provenienti da tutto il mondo, in concorso al festival, numero massimo nella storia di “Lago Film Fest”. Un festival inclusivo e a portata di bambine e bambini. “Girini” è il Lago Film Fest a misura di bambino: un festival nel festival interamente costruito sulle esigenze del pubblico a cui si rivolge. Il progetto germoglia dall’attenzione che il festival da sempre pone verso il più ampio concetto di inclusività. Un festival, quindi, interamente fruibile da questo target di riferimento con un’offerta studiata e disegnata appositamente. “Girini” nasce dall’esperienza maturata con l’ormai consolidata sezione competitiva del “Lago Film Fest”, patrocinata dall’Unicef, dedicata a bambini e bambine e teenager, giudicata da due giurie distinte di bambini/e e ragazzi/e accompagnati/e nel percorso di comprensione e valutazione dei film selezionati da professionisti del settore.
“Girini” vuole parlare ai sognatori di oggi e spettatori di domani e lo fa con laboratori, workshop, performance, proiezione dei corti in competizione, focus speciali in collaborazione con altri enti e festival, e ospiti internazionali; un palinsesto di contenuti, che si sviluppa durante tutto l’arco della giornata nei 10 giorni di festival.
L.O.S.T. – Lago Original Soundtrack è invece il premio (l’unico in Italia) dedicato esclusivamente agli autori di colonne sonore per cortometraggio, tra i giurati del premio LOST Bob Angelini di Propaganda Live. Il progetto, nato nel 2016 per indagare il paesaggio sonoro in cui è immerso il Festival, si è evoluto negli anni, convergendo sempre più l’attenzione sul rapporto complesso ed affascinante tra il suono e le immagini, componenti inscindibili della narrazione filmica. Le attività e i percorsi suggeriti dal progetto si propongono di far comprendere meglio l’interazione tra la dimensione visiva e quella sonora, considerando sia il punto di vista degli artisti e addetti ai lavori che le realizzano, sia l’approccio, principalmente emotivo, del pubblico che le sperimenta.
Il momento sonoro, quindi, fa parte dell’identità di progetto ma non la esaurisce, poiché il focus è rivolto al maggior valore che il flusso di suoni e musiche può produrre – e ricevere – per effetto della simbiosi con le immagini in movimento. Una giuria specializzata composta da professionalità che partecipano a vario titolo alla realizzazione del sonoro nell’opera cinematografica, assegna, nel corso del festival, il premio L.O.S.T. alla miglior musica originale per film scelta nell’ambito di una selezione dei corti in concorso nelle sezioni Nazionale e Veneto. È prevista anche una menzione al miglior sound design.
Inoltre, durante i giorni del festival, i membri della giuria L.O.S.T. si prestano per offrire momenti di formazione rivolti principalmente agli addetti ai lavori, in cui condividono la loro professionalità nello specifico ambito della composizione, esecuzione e produzione sonora e musicale per il cinema e l’audiovisivo.
Anche l’esecuzione musicale dal vivo, in associazione ad immagini in movimento, costituisce un aspetto rilevante del progetto L.O.S.T., con particolare attenzione per le performance in cui la proposta musicale accompagni quella visuale, mediante sonorizzazioni, presentazione di visuals o collaborazioni inedite tra visual artists e musicisti, il tutto all’insegna dell’interazione artistica, contaminazione e sperimentazione.
Il “Festival Espanso” è un programma di “Lago Film Fest” che propone un modello unico in Italia, aperto a un ampio ed eterogeneo target di pubblico: un museo a cielo aperto, che sperimenta e propone altri modelli di fruizione cinematografica. Sin dalla prima edizione del festival, per le strade del piccolo comune di Revine Lago, uno dei principali obiettivi è stato quello di reinventare il paesaggio trasformandolo in luogo di fruizione artistica. “Lago Film Fest” è cresciuto abituandosi ad abitare gli spazi più diversi, sviluppandosi e definendosi sempre più come una proposta site specific che prende forma attraverso il territorio e le sue modificazioni. Il “Festival Espanso” mette in mostra opere di diversi formati e generi, dando voce a produzioni audiovisive con scarso potenziale distributivo, che dialogano con altre discipline artistiche. Le parole chiave sono contaminazione e inciampo: generi e formati non convenzionali dialogano con il territorio. Il percorso disegnato dalle diverse opere porterà i visitatori a scoprire luoghi diversi e diffusi attorno allo spazio-festival.
Ai visitatori verrà offerta una mappa, per deambulare e scoprire il paese e le opere installate al suo interno. Dato il contesto pandemico ancora delicato, la maggior parte delle opere saranno fruibili dall’esterno. Diversi monitor verranno installati alle finestre o in spazi visibili dalla strada, ci saranno proiezioni sui muri e installazioni sonore.