Napoli. Venerdì 15 febbraio, al cinema Delle Palme, dalle ore 20, va in scena un focus dedicato al clima un incontro/dibattito sul clima e proiezione del sequel di “Una scomoda verità” – film in italiano -, il documentario, vincitore di un Premio Oscar, che ha contribuito ad assegnare ad Al Gore, ex Vicepresidente degli Stati Uniti d’America, il Premio Nobel per la Pace del 2007. L’incontro rappresenta il secondo appuntamento di un progetto più ampio: “Clima.Obiettivo 30/50” è partito a dicembre dal prestigioso Circolo Posillipo con la presentazione del “comitato per l’adattamento e il contrasto al cambiamento climatico”. Due giornalisti, Marco Merola e Marcello Milone, e un architetto-scrittore, Francesco Escalona, hanno accettato la sfida e hanno deciso di chiamare a raccolta cittadini e scienziati, studenti e ricercatori, chiunque si senta parte attiva, con l’intento di unire le forze migliori del territorio per sensibilizzare opinione pubblica e attori politici sulle urgenze dettate dagli effetti del cambiamento climatico.
Quello di venerdì 15 febbraio si prospetta come un vero e proprio evento sul tema. Partecipa al dibattito, che precede la proiezione, Paola Fiore, Coordinatrice Nazionale per l’Italia del The Climate Reality Project di Al Gore, una delle più prestigiose associazioni ambientaliste al mondo che, per la prima volta, invia un suo rappresentante nel Sud Italia. “L’adattamento ai cambiamenti climatici è uno dei pilastri fondamentali della politica climatica globale – afferma Paola Fiore -. La partecipazione dei paesi firmatari dell’Accordo di Parigi del 2015 (COP21) allo scambio internazionale di esperienze e informazioni è uno dei principi chiave dell’adattamento ai cambiamenti climatici. L’Italia deve guardare in primis ai paesi transfrontalieri e dell’area mediterranea, offrendo agli stessi le proprie conoscenze e buone pratiche”.
Un dibattito completo, che racconta la realtà internazionale come quella locale della città partenopea: tra i relatori Giorgio Vacchiano, Ricercatore del Dipartimento di Scienze Agrarie e Alimentari dell’Università di Milano e Valeria D’Ambrosio, Professore Associato di Tecnologia dell’Architettura dell’Università degli Studi di Napoli Federico II.
“Attualmente la città di Napoli si sta confrontando, con sempre maggiore frequenza, con gli impatti di fenomeni come bombe d’acqua, ondate di calore e siccità prolungate – afferma la Professoressa D’Ambrosio -. Dagli studi svolti emerge che gli scenari di impatto già a medio termine (nel trentennio dal 2040 al 2070) rivelano una totale inadeguatezza della città a garantire condizioni di vivibilità e sicurezza. Ciò rende indispensabile l’avvio di programmi e interventi di adattamento orientati all’incremento delle condizioni di vivibilità e sicurezza”.
“Nelle città, gli alberi producono benefici ambientali abbattendo l’inquinamento chimico e acustico, migliorano la nostra salute, neutralizzando gli effetti delle ondate di calore, e ci danno sicurezza trattenendo la pioggia e rallentando il deflusso superficiale dell’acqua – afferma il Prof. Vacchiano -. Investire nella gestione delle foreste e degli alberi in città è l’unica strada per collaborare con la natura e, insieme, rendere la nostra società pronta alle sfide climatiche”.
“Esistono tutte le condizioni perché la città di Napoli promuova un grande e innovativo piano per il verde urbano gestito, come ben fa per l’acqua pubblica, che consenta alla città di utilizzare al meglio i fondi esistenti in città metropolitana e nell’Agenda 20/30”, parola di Francesco Escalona. “Purtroppo le azioni di contrasto e adattamento al cambiamento climatico continuano a non comparire nell’agenda politica italiana – continua Marco Merola -. Si registra, invece, una maggior presenza del cambiamento climatico tra i temi trattati sui giornali e nei Tg. Il problema è ‘come’ i media parlano di questo argomento. Male, in maniera incompleta, talvolta assolutamente fuorviante. L’obiettivo principale del progetto giornalistico ADAPTATION e del comitato “Clima.Obiettivo 30/50” è informare in maniera completa e responsabile le persone affinché siano consci di quel che sta succedendo a livello globale e, al contempo, capiscano che il loro apporto può essere fondamentale per invertire la tendenza”.
“Clima.Obiettivo 30/50 è un Comitato apolitico e apartitico che intende dare un’informazione corretta e rigorosa sui temi ambientali, accendere i riflettori su quanto sta accadendo a livello mondiale in termini di ricerca e programmazione, stimolare il dialogo e il confronto tra esperti, istituzioni e cittadini. L’obiettivo è quello di sensibilizzare l’opinione pubblica e gli attori politici sull’urgenza degli effetti del cambiamento climatico e sulle necessarie azioni da intraprendere a tutela della salute delle persone e dell’ambiente, soprattutto in considerazione che siamo alla vigilia dell’ultima “finestra” per adoperare fondi europei e nazionali necessari a mettere in sicurezza il nostro Paese” conclude Marcello Milone.