Lecce. Una serata informale, quasi in famiglia, con la musica nobile dell’Orchestra Sinfonica di Lecce e del Salento ad una manciata di giorni dal Natale: lunedì 20 dicembre, alle ore 20.30, sul palcoscenico del Teatro Apollo di Lecce si ritroveranno alcuni tra i nomi più blasonati della musica classica – Roberto Trainini, Alessandro Quarta, Vittorio Parisi – per un appuntamento che sceglie, come chiave di volta, l’approfondimento.
Una ricetta curiosa quanto affascinante, quella proposta dalla Oles, già Orchestra Sinfonica della Provincia di Lecce e Orchestra Sinfonica della Fondazione Ico Tito Schipa, per omaggiare il genio raffinato di Mozart: quello di lunedì prossimo non sarà, infatti, un concerto come gli altri.
Piuttosto si tratterà di un’occasione al limite della convivialità, poiché alle note composte dall’illustre musicista austriaco farà da corollario una piacevole conversazione tra Antonio Montinaro, già primario di Neurochirurgia all’ospedale Fazzi di Lecce, musicologo, profondo conoscitore di Mozart e presidente della sezione leccese dell’Associazione Mozart Italia (che patrocina l’evento), e Giacomo Fornari, direttore del Conservatorio “Claudio Monteverdi” di Bolzano e presidente della Oles. Ad introdurla sarà Giacomo Fronzi, docente di Estetica all’Università di Messina e critico musicale.
Diretta da Vittorio Parisi, la Oles eseguirà due celebri brani mozartiani distanti non solo sotto il profilo biografico ma anche sotto quello dell’ispirazione: la “Sinfonia n.29 in La maggiore KV 201”, fulgido esempio di luminosità musicale, concepita da un compositore ancora ricco di aspettative e speranza, e la “Sinfonia Concertante KV 364 (320d)” in una nuova versione messa a punto dal maestro Trainini. Sinfonia concertante – originariamente per violino, viola ed orchestra, presentata, per l’occasione, con il violoncello al posto della viola – che è sicuramente tra i brani più significativi del Settecento musicale europeo. Molti studiosi ritengono, infatti, che con questa partitura il compositore salisburghese si sia addentrato in una nuova, profonda e più introspettiva visione esistenziale e musicale come mai era riuscito ad alcuno fino a quel momento. Capolavoro che vide la prima all’interno dei “Concerts Spirituel” di Lebrun, che presentavano al pubblico composizioni particolarmente evocative e cariche di significati filosofici, e sulla cui scrittura potrebbe aver avuto un influsso determinante la scomparsa della madre, avvenuta proprio in quelle settimane.
Una nota di merito va riservata ai solisti, protagonisti della serata. Il violinista Alessandro Quarta può essere definito un musicista di confine, viste le molte puntate nel jazz e nel rock ma anche nei tanghi di Piazzolla, che fanno dell’eclettico artista leccese quasi una rockstar in ambito classico.
Roberto Trainini, docente di violoncello al Conservatorio Monteverdi di Bolzano, è considerato uno dei musicisti più interessanti e significativi della sua generazione.
Il direttore d’orchestra Vittorio Parisi, che condivide con i colleghi una grande passione per il musicista salisburghese, è autore di numerose incisioni per diverse etichette discografiche, occasioni utili a mostrare le proprie competenze soprattutto in ambito contemporaneo, ed ha al suo attivo collaborazioni con alcuni degli ensemble e delle orchestre più importanti del nostro Paese.