Milano. “Perché ci siamo “innamorati” della regina? Da che cosa scaturisce il fascino di una donna che da quando aveva 25 anni ha ereditato il trono di San Giacomo, prima regina britannica al traguardo del Platinum Jubilee, 70 anni di regno?”, si domanda all’inizio del suo nuovo libro, “Elisabetta & i Segreti di Buckingham Palace” (Cairo), la giornalista del Corriere della Sera e scrittrice Enrica Roddolo.
Una domanda che è l’inizio di un viaggio nella vita e nella storia della principessa Elisabetta diventata regina quando morì il padre Giorgio VI nel febbraio 1952, per delineare man mano il profilo della regina, con interviste esclusive, testimonianze di prima mano di persone della famiglia reale o vicine ai Windsor, ma anche di storici ed editorialisti d’Oltremanica.
Roddolo da anni intervista infatti i reali d’Europa per il Corriere della Sera e la biografia “Elisabetta & i Segreti di Buckingham Palace” continua il lavoro iniziato oltre 20 libri fa, di ricerca storica e inchiesta sui Windsor. Nel 2021 Enrica Roddolo ha dedicato al principe Filippo, lo scomparso Duca di Edimburgo, la prima biografia italiana del consorte della regina Elisabetta II: “Filippo and the Queen” (Cairo).
“L’attenzione è quella di tenere a mente la Storia nel suo svolgere preciso dei fatti e degli avvenimenti, e sempre con una riflessione sul valore istituzionale della regina: con il taglio insomma fedele ai fatti e a una rigorosa indagine storica tipico del Corriere della Sera”, precisa l’autrice, vicecaporedattore ad personam al Corriere della Sera, dove scrive di attualità ed economia italiana e internazionale e segue i Windsor e i Royal d’Europa attraverso gli editoriali On Royalty nella sezione di Politica Estera di Corriere.it.
Un regno, quello di Elisabetta, iniziato nel secondo dopoguerra. “Sotto le bombe si erano trovati Giorgio VI e sua moglie, Elizabeth Bowes-Lyon, la Regina Madre, che avevano rifiutato di mettersi in salvo in Canada o in qualche altro Paese lontano dalle minacce della Germania nazista – scrive Roddolo -. “I bambini non andranno senza di me, io non partirò senza il Re e il Re non se ne andrà mai” dichiarò la Regina Madre, ferma. E la coppia dei sovrani rimase a Buckingham Palace, allontanando nella più defilata Windsor le figlie Elisabetta e Margaret. Così, il sibilo ferale la Regina Madre l’aveva sentito distintamente quando un giorno, attardandosi nel palazzo dopo un allarme antiaereo, era stata sorpresa dalle bombe. Che distrussero la cappella del palazzo: lì il principe Filippo avrebbe in seguito suggerito di costruire la Queen’s Gallery. Alle parole della madre che rifiutava di allontanarsi dal suo Paese in pericolo fecero eco quelle di Elisabetta, nel 1947, quando da Cape Town pronunciò il celebre messaggio radio per i suoi 21 anni: “Dichiaro di fronte a tutti voi che la mia vita, lunga o breve che sia, sarà dedicata al vostro servizio e al servizio della grande famiglia imperiale a cui tutti noi apparteniamo”.
In un 2022 iniziato tra scandali in casa e tensioni internazionali, Elisabetta ha tagliato la boa dei 70 anni di regno. “Dal 9 settembre 2015 era già la sovrana da più tempo alla guida della Gran Bretagna”, ricorda la scrittrice. E per festeggiarla Londra ha in programma i festeggiamenti del Giubileo di Platino. Nel libro anche il racconto di questa tradizione: “Da re Giorgio III, che il 25 ottobre 1809 volle celebrare tra Windsor e Frogmore con festeggiamenti e fuochi d’artificio i suoi 50 anni di regno sulla Gran Bretagna e le colonie (era il re che perse le colonie americane) alla regina Vittoria che festeggerà ben due Giubilei: quello dei 50 anni (nel 1887) e poi quello dei 60 anni sul trono”.
Dal passato lontano con le vicende di famiglia della principessa Margaret e di Wallis Simpson che sposò Edoardo VIII il duca di Windsor, al passato prossimo con la storia dell’uscita di Harry e Meghan dalla famiglia reale e fino al futuro della Corona e della monarchia a Londra. Il libro racconta con precisione e profondità storica la regina che ha attraversato il Novecento. E risponde alla domanda dell’inizio del volume. Perché seguiamo con tanta passione la regina?
“Imbrigliati nostro malgrado nelle logiche dell’oggi, la sua figura ci affascina – prova a rispondere Roddolo – anche per quel sorriso aperto su un futuro lontano. In un certo senso, la sua lungimiranza ha supplito per settant’anni alla miopia della società contemporanea. E proprio perché la regina, la Corona, ha una prospettiva a lungo termine, per il Giubileo di platino 2022 The Queen ha voluto un cuore verde, nel segno del percorso sostenibile avviato dal principe Filippo e continuato oggi da Carlo e William. Non c’è futuro per il pianeta e per la Corona, se non si inverte la rotta del climate change. Anche Elisabetta ne è consapevole. E, memore della lezione dell’ultima guerra che Elisabetta visse in prima persone come ausiliaria dell’esercito e al fianco del padre che resistette alle minacce della Germania Nazista, la regina in questi giorni non ha esitato a mostrare la sua solidarietà al popolo ucraino esibendo un mazzo di fiori azzurro e giallo nel castello di Windsor”.