Sorrento. L’arte dal sapore internazionale torna in Penisola Sorrentina e lo fa in grande stile con una esposizione di alto valore culturale. Nelle sale dell’incantevole Villa Fiorentino, piccolo gioiello di ispirazione neo – coloniale, è stata infatti inaugurata lo scorso 1° giugno, e sarà visitabile fino al 2 ottobre, la mostra dal titolo “Viaggio nell’Impressionismo, da Monet a Gauguin”, un iter a ritroso nel tempo attraverso 130 opere provenienti da collezioni private.
Una scelta accurata che annovera acquerelli, oli su tela, acqueforti ma anche xilografie, litografie e libri inediti, lavori che vantano la paternità di artisti del calibro di Manet, Sisley, Monet, Degas, Renoir, ma anche Toulouse – Lautrec, Cézanne, Pissarro, Delacroix e, appunto, Gauguin.
La mostra è stata organizzata, come di consueto, dalla Fondazione Sorrento mentre la curatela è affidata a Vincenzo Sanfo, Gabriele Accornero e Gilles Chazal della Bridge Consulting.
Il valore culturale dell’esposizione è sottolineato anche da un importante anniversario che ricorre proprio nel corso di quest’anno: infatti, nel 2022, si celebrano i 140 anni dalla visita di Renoir a Napoli e nella Penisola Sorrentina, un modo per ricordare una pregevole presenza che di sicuro trasse ispirazione dalle bellezze mozzafiato della Campania per i suoi lavori successivi. Oltre a rammentare il soggiorno dell’artista, però, è opportuno porre l’accento sui contenuti inediti che annovera Villa Fiorentino in occasione della mostra in corso: opere meno note, ma non per questo meno valide, che sanno narrare con dovizia di particolari le fasi emblematiche di uno dei movimenti artistici più potenti dell’epoca moderna.
Le fasi salienti della corrente impressionista si snodano in tre sezioni differenti; al piano terra è possibile ammirare le opere nate dal fermento iniziale dell’Impressionismo in terra parigina grazie ai contributi di Corot, Doré, Courbet: uno sguardo che si focalizzò principalmente sul mondo contadino ed operaio ma anche una visione dell’arte che decise di abbandonare le sale dell’atelier per abbracciare la vita autentica a diretto contatto con la natura, assecondando le luci e le ombre e trasponendole con pennellate veloci sulla tela.
Il secondo capitolo affonda le radici nella rivoluzione impressionista, soprattutto nel caratteristico modo di narrare una quotidianità che stava inesorabilmente mutando. È l’epoca di scoperte rivoluzionarie come la fotografia ed il cinema che sconvolgeranno i decenni successivi e le opere recano la firma di artisti quali Monet, Cézanne, Sisley, Desboutin, Degas, Cassat, solo per citarne alcuni, che sposeranno queste innovazioni riconoscendo in esse un valore aggiunto per l’arte e non un nemico da cui difendersi.
Infine, l’ultima sezione è dedicata agli esiti successivi alla corrente impressionista: indubbiamente, le novità apportate da tale corrente artistica influenzeranno la concezione stessa della pittura, ora caratterizzata da tratti rapidi ed essenziali. La tecnica “en plain air” conquisterà il primato insieme alla ricerca di tematiche radicalmente diverse dalle precedenti, una ventata di aria nuova che investirà ogni latitudine grazie ai lavori di Van Gogh, Lautrec, Chappel e Bonnard.
Un racconto epocale che, partendo dalla vita agreste, sa percorrere con coraggiosa vitalità i cambiamenti che si verificarono a cavallo tra il XIX ed il XX secolo, fino a giungere alle novità che hanno cambiato inesorabilmente il corso della storia.
La Fondazione Sorrento conferma il suo gusto raffinato nell’allestimento optando per linee essenziali e pulite che mirano a focalizzare l’attenzione sulle opere, tutte corredate da un’essenziale ma esaustiva descrizione. Piacevole esteticamente anche la scelta di trascrivere sui muri che conducono alle diverse sale alcuni dei pensieri salienti degli artisti emblematici dell’Impressionismo.
La visita dell’esposizione è assolutamente consigliata per godere del respiro eterno dell’arte in uno dei contesti paesaggistici più belli del mondo.