Festival delle Ville Vesuviane, Silvia Siravo in “La vita è un sogno” di Calderon de la Barca

Ercolano. Silvia Siravo sarà Rosaura in “La vita è un sogno” di Pedro Calderon de la Barca, venerdì 2 e sabato 3 settembre, presso il Festival delle Ville Vesuviane – Progetto 700 (Esedra della Villa Campolieto h.21). Lo spettacolo – in prima nazionale – vede in scena con Silvia Siravo artisti quali Mariano Rigillo, Angelo Tosto, Ruben Rigillo, per la regia di Giuseppe Dipasquale. Un’opera teatrale, grande fonte di riflessione nella quale Silvia Siravo interpreta il ruolo chiave di Rosaura. Pedro Calderón recupera alle soglie della modernità il tema mitico dello scontro fra padre e figlio e lo trasforma in un intenso dramma barocco, dove la complessità del tessuto concettuale e delle riflessioni filosofiche viene diluita in un’azione avvincente di grande impatto spettacolare. La storia del principe di Polonia Segismundo – imprigionato dalla nascita dal padre astrologo Basilio – e del crudele esperimento di cui è vittima, si affianca all’esperienza dolorosa di Rosaura che cerca di recuperare l’onore perduto. È un dramma appassionante sul potere e la violenza, una geniale variazione sugli eterni temi del rapporto conflittuale tra generazioni, tra libertà e destino, tra autorità e ribellione. Calderón ha creato un capolavoro della cultura occidentale: il personaggio di Segismundo è divenuto un mito della coscienza tragica dell’uomo moderno, simbolo dell’impossibilità di stabilire il confine tra apparenza e realtà e della dolorosa constatazione della precarietà dell’esperienza umana. Figura chiave è il personaggio di Rosaura interpretato da Silvia Siravo. “Rosaura arriva in scena vestita da uomo – racconta Silvia Siravo – prende quindi le sembianze di una dama di compagnia e, infine, come “un mostro di doppia natura”, si manifesta con le grazie di donna e l’armatura di un guerriero. Questo affascinante personaggio, dominato dalle passioni, passa da un mascheramento all’altro. Come molte donne nella storia è costretta a cercare il riconoscimento e la verità attraverso infingimenti e manipolazioni. Solo nell’incontro con Sigismondo, anch’egli figlio abbandonato e rinnegato, troverà una luce di autenticità e di vero amore. L’escamotage squisitamente teatrale del travestimento rende l’interpretazione del personaggio avvincente, permette di attraversare note diverse e i più vari moti dell’anima. Il testo di Calderon de la Barca è stato foriero di continui disvelamenti grazie al profondo lavoro fatto con il regista Giuseppe Dipasquale. Portare in scena questo lavoro nella meravigliosa cornice di Villa Campolieto è una sfida entusiasmante e un “sogno” che si realizza”. Silvia Siravo è inoltre impegnata con la collega ed amica Arianna Ninchi con il progetto editoriale dal titolo “Musa e getta” edito da Ponte alle Grazie dedicato a sedici scrittrici per sedici donne indimenticabili (ma a volte dimenticate). In questa sorprendente raccolta, molte fra le più amate e apprezzate scrittrici italiane raccontano altrettante “muse”: donne sfrontate e bellissime o, al contrario, miti e riservate che, per lo spazio di una notte o per l’esistenza intera, hanno stretto relazioni complesse (e pericolose) con uomini di successo. Silvia Siravo sarà impegnata anche con la compagnia “Tacchi Misti” dal 2 al 14 ottobre al Teatro Belli di Roma con un debutto nazionale, “Houses – chi ci entra è perduto!” di Andrea Lolli: una nuova commedia attuale e intelligente per raccontare le storie di sedici donne, le loro vite in bilico tra realtà e fantasia, in un susseguirsi di ironia e colpi di scena; con Carla Ferraro, Elisa Di Eusanio e Valentina Martino Ghiglia con la regia di Ferdinando Ceriani.

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