Firenze. In occasione della XIII edizione del Middle East Now Festival, Museo Novecento. dal 7 al 23 ottobre, ospita la mostra “Bound Narratives”, a cura di Roï Saade. L’esposizione presenta una curata selezione di libri di fotografia realizzati “da” e “sul” Medio Oriente e Nord Africa, da un’ampia varietà di autori e artisti di talento. Tra i libri in mostra un focus specifico è dedicato a cinque photobook e ai loro autori, scelti perché legati al tema “An Abstract of Home” di Middle East Now 2022. La selezione include “Disquiet Days”, che racconta gli 11 anni di indagine del fotografo Bruno Boudjelal sulle sue origini, la sua identità e la sua famiglia sconosciuta in Algeria. “Abandoned Dwellings: A History of Beirut” in cui Gregory Buchakjian intraprende uno straordinario progetto artistico di ricerca sulle abitazioni abbandonate della capitale libanese. “Desert of Pharan” di Ahmed Mater, uno dei più celebri artisti e fotografi sauditi, che traccia le origini della città della Mecca e le storie nascoste dietro la sua più recente trasformazione. “Zanjir”, una conversazione immaginata tra l’artista iraniana Amak Mahmoodian e la principessa persiana e scrittrice di memorie Taj Saltaneh. E poi ancora “Hello Future”, una summa della pratica fotografica, performativa e cinematografica della famosa artista emiratina Farah Al Qasimi, in cui attraverso una grande attenzione per le superfici coloratissime e le texture vivide vuol far emergere le strutture postcoloniali di potere, di genere ed influenza estetica nei Paesi del Golfo, indagando gli effetti culturali della globalizzazione e delle migrazioni in generale. Dal 4 al 9 ottobre anche il foyer del cinema ospita un focus dedicato alla mostra “Bound Narratives” con due libri fotografici: “Picture An Arab Man” (2022) della fotografa di origini irachene Tamara Abdul Hadi, e “West of Life” (2018) del fotografo tunisino Ziad Ben Romdhane.