Napoli. È un allestimento a prima vista in sottrazione il “Così fan tutte” elaborato e arrangiato musicalmente da Leandro Piccioni e Mario Tronco e diretto da Giuseppe Miale di Mauro, che sarà in scena da giovedì 12 gennaio alle ore 21.00 (repliche fino a domenica 15) al Teatro Nuovo di Napoli.
Presentato da Tieffe Teatro Milano, saranno Serena Pisa e Viviana Cangiano (le Ebbanesis), a ripercorrere la storia, accompagnate dai musicisti Alessandro Butera (chitarra manouche, mohan veena), Marcello Smigliante Gentile (mandolino, mandoloncello) e Gianluca Trinchillo (chitarra classica). La riscrittura, affidata ad Andrej Longo, enfatizza l’ambientazione di partenza a Napoli con i molteplici colori di cui è espressione.
Leandro Piccioni e Mario Tronco, anime musicali dell’Orchestra di Piazza Vittorio, danno vita a una riduzione musicale per chitarra e voci del “Così fan tutte” di Mozart, attingendo all’antichissimo mondo della “posteggia napoletana”, la musica dei suonatori di strada. L’adattamento approfondisce i personaggi di Fiordiligi e Dorabella, interpretati dal duo Ebbanesis, e la regia le proietta in un gioco di tempo e spazio che le fa rivivere in un palazzo dei Quartieri Spagnoli, o più lontano in una nobile villa della Chiaja o di Posillipo.
La Napoli del ’700 fa da sfondo alle avventure di due giovani ufficiali, Guglielmo e Ferrando, che, per provare la fedeltà delle rispettive fidanzate Fiordiligi e Dorabella, le corteggiano sotto mentite spoglie.
Le avances hanno successo, ma ognuna si lascia conquistare dal fidanzato dell’altra. Il cinico Don Alfonso e la cameriera Despina, per amore della burla, organizzano un finto matrimonio, poco prima del quale viene svelato l’intrigo. Le ragazze chiederanno perdono e le due coppie, finalmente riconciliate, si ricomporranno.
Nella Napoli libertina e cosmopolita, colta e scurrile, il filo della matassa segue la strada tracciata dal Maestro De Simone con le sue trasposizioni della musica popolare in forma di melodramma, facendo finta che Mozart abbia ascoltato le melodie del “Così fan tutte” per strada, a Napoli, da musicisti ambulanti.
I linguaggi adoperati sono diversi, pur essendo attinti dalla stessa espressività napoletana. Con tale linguaggio si svolgono il libretto e i dialoghi atti a mettere in risalto una realtà quotidiana di oggi come di trecento anni fa, attraverso una storia raccontata dalle due sorelle come fosse un lungo flash-back.