Milano. Lo scorso 11 aprile, presso il Teatro Manzoni di Milano, è andata in scena la prima rappresentazione della commedia “Tre uomini e una culla”, diretta da Gabriele Pignotta e tratta dall’omonima pellicola cinematografica del 1985 che vede come autrice e regista Coline Serrau.
La versione italiana, tradotta da Marco Maria Casazza, è una riproduzione fedele del grande successo cinematografico francese e vede come interpreti principali il già citato Gabriele Pignotta, Giorgio Lupano e Attilio Fontana.
In un lussuoso appartamento parigino vivono tre irriducibili scapoli: Pierre, impiegato di un’agenzia, Michel, disegnatore tecnico e infine Jacques, assistente di volo per Air France.
Il sipario si alza immergendo il fruitore in una delle tante feste che sono soliti organizzare i tre coinquilini, all’insegna del divertimento, qualche bevuta e conquiste di una notte. Solo sul finire della festa, quando i loro ospiti si stanno avvicinando all’uscita, uno degli invitati, Paul, si raccomanda con Jacques ricordandogli l’arrivo, previsto per il giorno successivo, di un pacco a lui indirizzato che verrà a ritirare un corriere nei giorni successivi.
In una breve scena domestica i tre coinquilini si confrontano sull’organizzazione prevista per i giorni successivi: Michel dovrà disegnare giorno e notte per consegnare in tempo l’incarico che gli è stato assegnato dal suo capo, Jacques è in partenza per quindici giorni di vacanza in Thailandia e Pierre la mattina dopo tornerà alla solita quotidianità.
Nessuno sospetta che, ad aspettarli al risveglio, vi sarà una sorpresa capace di sconvolgere le loro vite: pronti ad uscire per raggiungere il posto di lavoro, la mattina successiva, Pierre e Michel trovano davanti alla porta del loro appartamento una carrozzina contenente una dolce bambina di nome Marie e una lettera indirizzata al padre della stessa, Jacques, da una certa Sylvie con cui ha condiviso un’avventura di una notte.
I due amici, all’improvviso, si trovano a doversi prendere cura della bambina e, travolti dalla frenesia e dallo sgomento, non si rendono neanche conto che è arrivato il pacco di cui Paul aveva parlato a Jacques.
Scambiando la carrozzina per un pacco di droga, Pierre e Michel consegnano al corriere la piccola Marie e da qui una serie di azioni sbadate e di complicati equivoci porteranno i due coinquilini a trovarsi indagati da una coppia di poliziotte e dal loro commissario che, attraverso giochi di parola e rocambolesche scene, si convincerà che i poveri malcapitati siano responsabili di un traffico di droga internazionale.
La storia, dopo il ritorno di Jacques e di Sylvie, si chiude con il ritratto di una dolce e felice famiglia allargata che vede tutti e tre gli uomini come papà della bambina.
La commedia, attraverso la comicità esilarante che la pervade, tra una risata e l’altra, ci obbliga a riflessioni che vanno oltre la semplice ilarità: ci permette di rivisitare il nostro concetto di famiglia, l’idea di rapporto genitore-figlio e di ridimensionare i ruoli tradizionali di uomo e donna all’interno di una coppia che, in questa rappresentazione, si capovolgono.
Sono i tre papà che, davanti alla necessità di doversi occupare di Marie, devono richiedere permessi per poter rimanere a casa dal lavoro, ammettere ritardi rispetto alle consegne fissate e adattarsi a mansioni meno elettrizzanti ed emozionanti per raggiungere un compromesso tra l’evidente bisogno di potersi mantenere e l’importanza di accudire la piccola e di rimanere accanto a lei.
Sylvie, la mamma della piccola, invece è in grado di separarsi dalla figlia per svariate settimane e di lasciarla davanti a casa di uno scapolo incallito per dedicarsi alla propria occupazione: sicuramente non rappresenta lo stereotipo di mamma accudente e dedita alla prole che pullula nella nostra letteratura, ma rimane una donna che ama la propria figlia e che per lei farebbe di tutto.
Auguriamo un grande in bocca al lupo agli attori, al regista e a tutti coloro che hanno reso possibile la messa in scena di questo spettacolo, consci del grande entusiasmo già manifestato dagli spettatori e che siamo sicuri continueranno a ricevere.