Sorrento. Il maggio di Pietà dei Turchini parte dalle bellissime sale del Museo Correale Terranova di Sorrento, che ricapitolano la storia della città dai reperti archeologici fino alla preziosa collezione di Capodimonte, ove proseguirà il progetto pluriennale “Soave sia il Vento. Così se… fan tutti”, ideato dalla Pietà de’ Turchini con la Venerabile Congregazione dei Servi di Maria e il Comune di Sorrento per offrire a cittadini e turisti una occasione di ascolto ed esplorazione musicale, nei luoghi più preziosi, oltre che un’occasione di lavoro per i giovani talenti del territorio in perfetta sintonia con la filosofia della trentennale attività della Fondazione. Il primo appuntamento del mese è fissato per il 14 maggio con il celebrato ensemble Alraune che presenta un intrigantissimo e divertente impaginato che sottolinea il particolare legame tra l’estro napoletano e i pazzi d’amore, con una scelta di cantate di Scarlatti, Giramo, Farina, Provenzale, Caresana, che mettono in musica la follia d’amore, evidenziando gli intrecci di questi grandi compositori con il mondo della commedia dell’arte, della musica popolare, della poesia classica e, guardando in avanti, verso l’opera buffa con l’inconfondibile nota di ironia del teatro napoletano.
Il 28 maggio, invece, nella chiesa di Santa Caterina a Napoli, il concerto “Fuoco, Spirito e Vitalità Mozart e Mysliveček: amici in Italia” affidato ai solisti di Collegium 1704 suggella il fine settimana attorno alla presentazione con il registra Petr Vaclav dell’acclamato film “Il Boemo”, prevista il 27 maggio nel nuovo Auditorium del Museo Archeologico di Napoli. Il programma con la voce solista di Raffaella Milanesi offrirà un originalissimo impaginato che spazia da Bach, Boccherini e Mozart per contestualizzare giustappunto “Il Boemo”, cioè il compositore Josef Mysliveček, protagonista del film presentato, nel suo milieu musicale, quando egli era più famoso del grande amico Mozart, parimenti acclamato in Italia ed in Europa, con molti successi sulle scene del massimo napoletano, Accademico Filarmonico con Padre Martini e figura imprescindibile di quel momento storico. Il titolo del concerto, che vedrà due rarità del Boemo, è tratto proprio dalla definizione che ne diede Mozart stesso nel suo intenso dialogo epistolare col medesimo e chiude così una due giorni dedicata alla riscoperta di questo compositore fondante lo stile italiano e narrato nel film con precisione filologica, che per nulla altera la struggente bellezza dell’opera, il suo impatto emotivo e la delicata introspezione sul fragile profilo umano del grande e dimenticato compositore ceco.
Sempre in Santa Caterina, il 31 maggio, un imperdibile appuntamento con Manuela Custer e Raffaele Cortesi, dedicato al primo ‘900 italiano partendo dal compositore napoletano ingiustamente trascurato Mario Pilati, accostato ai contemporanei Casella, Malipiero e Pizzetti. Un concerto, dunque, intessuto di assolute rarità dal teatro canzone degli anni ’20, così vicino al mondo del madrigalismo, in cui la grande poesia di Trilussa, D’Annunzio o Guarini diviene canzone, danza, tammurriata, tarantella, partendo dall’imprescindibile riscoperta dell’opera di debutto di Pilati, che a soli 18 anni ottenne unanime riconoscimento per il suo precocissimo “Il Dialogo di Marionette di umore grottescamente futurista”. La serata offrirà, dunque, un’occasione davvero rara di riscoprire musica bellissima su importanti testi dialettali della poesia italiana arricchendo di un’importante, nuova esperienza tutti i cultori del Novecento.