Palermo. La programmazione estiva del Teatro Massimo segna i primi appuntamenti dal 20 al 23 giugno alle 20:30 nel foyer del Teatro con “Musica del tempo che verrà”, un programma di composizioni eseguite in prima assoluta e commissionate dalla Fondazione a tre giovani compositori siciliani. Si tratta di Giovanni Di Giandomenico (martedì 20), autore di “L’educazione del vento”, per piccola orchestra e coro maschile; Alberto Maniaci (mercoledì 21), autore di “In nomine Matris”, cinque storie di salvezza, per coro e orchestra; e Giuseppe Ricotta (venerdì 23) con “The Creation suite”, per coro femminile e orchestra. Sul podio dell’Orchestra e del Coro del Teatro Massimo dirige il maestro Danilo Lombardini. Maestro del Coro Salvatore Punturo. L’incipit del programma è affidato al giovanissimo compositore Giovanni Di Giandomenico, autore de “L’Educazione del Vento”, per piccola orchestra e coro maschile. Classe 1993, compositore, pianista, ingegnere del suono e produttore palermitano, Di Giandomenico firma un’opera che racconta la trasformazione di una forza primordiale sonora in una energia consapevole della sua potenza e liberata sotto forma di vento. Ad animare la composizione è la ricerca di una partecipazione sempre più attiva dell’interprete al momento performativo. L’orchestra è immaginata come un unico grande musicista composto da moltissime e diverse individualità chiamate a giocare ruoli teatrali attraverso il proprio suono. Dopo gli studi in composizione al Conservatorio di Palermo con Marco Betta e poi a Roma con Ivan Fedele, Di Giandomenico ha ottenuto il diploma di alto perfezionamento in Composizione presso l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. Dal 2022 ad oggi firma con il Centro Sperimentale di Cinematografia la composizione di sette colonne sonore originali e dal 2023 inizia a collaborare con l’Orchestre Philarmonique de Radio France a Parigi. Si prosegue con la composizione di Alberto Maniaci “In Nomine Matris” per coro e orchestra su testi di Jacopone da Todi e Alberto Maniaci. “Cinque storie di salvezza”, viste con gli occhi di una madre e indagate dal punto di vista musicale. L’ispirazione trae spunto da due lavori musicali, in parte abbozzati e in parte terminati; il primo è del 2004, uno “Stabat Mater” per voce femminile e orchestra d’archi, l’altro, più recente, è del 2020, un “Pater Noster” per coro con accompagnamento di pianoforte. Il Coro, presente in quattro dei cinque brani in programma, è l’elemento “guida” della partitura. Autore di numerose composizioni cameristiche, orchestrali e per il teatro musicale e per la danza Alberto Maniaci ha conseguito i diplomi in Pianoforte, Composizione e Direzione d’orchestra al Conservatorio di Palermo. Allievo di Piero Bellugi e di Ennio Nicotra per la direzione d’orchestra e di Marco Betta per la composizione, nel 2016 è stato l’unico direttore allievo italiano di Riccardo Muti per la seconda edizione della “Riccardo Muti Music Academy”. Chiude il programma l’opera di Giuseppe Ricotta, “The Creation suite”, per Coro femminile e Orchestra, una descrizione in quattro tempi dell’atto divino creativo, secondo la cosmologia vedica, attraverso l’uso di mantra in sanscrito e proiezioni di immagini evocative e simboliche. L’ouverture “The Creation”, per pianoforte concertante e orchestra, descrive la nascita dell’universo a partire dal caos primordiale della materia. “The Moon”, l’archetipo del femminile, è rappresentato dall’entrata in scena del coro femminile che canta il mantra della pienezza, della perfezione di ogni cosa nello stato in cui si trova. “The Sun”, il Sole, archetipo del maschile, è un inno rivolto all’intelligenza universale per permettere all’uomo di prendere coscienza della propria natura divina. L’ultimo tempo, “The Earth”, è una invocazione alla pace e all’amore. Pianista e sassofonista palermitano, Giuseppe Ricotta compone dall’età di 13 anni. Diplomato al Conservatorio di Palermo in pianoforte con Enza Vernuccio e in Composizione con Marco Betta, dal 2018 è Maestro assistente del Coro di voci bianche del Teatro Massimo. Le sue composizioni spaziano dalla musica pop, classica e jazz alla musica per film, riunendo nel suo linguaggio musicale stili e tradizioni di diversa provenienza.