Napoli. In occasione del concerto che si terrà domani, venerdì 30 giugno, a partire dalle ore 20.30 presso il Giardino Romantico di Palazzo Reale, all’interno della rassegna del “Noisy Naples Fest”, intervistiamo Raphael Gualazzi, cantautore e pianista jazz che negli ultimi vent’anni ha calcato i più importanti palcoscenici nazionali ed internazionali.
L’artista ha all’attivo 6 album e 4 partecipazioni al Festival di Sanremo di cui è stato vincitore per la categoria “Giovani” nel 2011 con il brano “Follia d’amore”. Artista poliedrico, ha prestato anche la voce allo “Splendente Tamatoa” per il doppiaggio italiano del film d’animazione Disney “Oceania”.
Maestro, iniziamo dal concerto del prossimo 30 giugno: come sarà strutturato?
Saremo un trio: mi accompagneranno il mio contrabbassista storico Anders Ulrich e Gianluca Nanni alla batteria.
Eseguiremo i miei principali successi e poi passeremo ad alcune rivisitazioni di celebri colonne sonore e di aree operistiche secondo la forma del divertissement musicale. Ancora, porteremo sul palco musiche afro – americane afferenti al blues e allo stride piano.
Poi, come guest, avremo Simona Molinari che ci aiuterà a celebrare la gioia di essere a Napoli; con Simona suoneremo alcuni suoi brani per poi passare naturalmente ad un omaggio alla canzone napoletana.
Ecco, a tal proposito, con Simona Molinari collaborate da anni ed avete pubblicato la rivisitazione del brano “E se domani”: ci racconta com’è nato il vostro duo?
In verità, la nostra collaborazione è nata proprio a Napoli, dove Simona, alcuni anni fa, mi ha ospitato ad un suo concerto. C’è stata subito una bella sintonia, sia da un punto di vista artistico che umano. Quando poi ho partecipato a Sanremo 2020, per la serata delle cover ho voluto dare nuova vita ad un capolavoro quale appunto “E se domani”: sin da subito ho pensato alla voce di Simona per assicurare maestosità al brano.
Certo, la canzone è un vero e proprio masterpiece e la registrazione di Mina è irraggiungibile. Però quel brano è stato frutto di una scelta ben precisa: volevamo che sul palco dell’Ariston fosse rappresentato un momento di autentica musica, ridando luce alla canzone della tradizione italiana.
Poi, da qual momento, continuare la collaborazione con Simona è stata una naturale conseguenza. Abbiamo molte cose in comune, tante adiacenze artistiche.
Avere una presenza femminile sul palco credo sia un elemento artistico importante: dona allo show una sensibilità diversa e lo spettacolo assume una forma più interessante e varia.
Nella sua carriera ha collaborato con molti artisti anche sfruttando la contaminazione tra diversi generi: come è possibile mantenere allo stesso tempo la propria cifra stilistica?
In effetti, ho sempre creduto che le collaborazioni potessero arricchire la cifra stilistica. Uscire dalla propria comfort zone, relazionandosi con altri musicisti, aiuta a percepire i propri vizi e le proprie virtù. Poi, conosco bene il mio DNA ed infatti ci sono momenti dei live che possono essere dedicati solo alla parte musicale. Allo stesso tempo, anche le melodie sono importanti perché coinvolgono il pubblico.
Nel concerto sarà eseguito anche il suo ultimo album “Bar del Sole”? Ci può parlare di questo lavoro?
Certamente ci sarà un omaggio a quest’ultimo progetto pubblicato ormai nel 2022. Peraltro, è stato prodotto da Vittorio Cosma, grandissimo musicista di origini napoletane. Ho reinterpretato le grandi canzoni legate alla mia infanzia. Devo ammettere che è stata una selezione non facile: ho provato a raccogliere bei brani del cantautorato italiano dando poi una direzione personale al racconto.
Oltre a questo, mi piace ricordare che il Bar del Sole era il bar di Urbino dove ho iniziato a suonare ed è un posto che porto nel cuore. Era frequentato da poeti, musicisti, professori e studenti universitari, un luogo in cui quindi si creava una sinergia unica con il pubblico. Purtroppo ha chiuso di recente e mi è sembrato giusto dedicargli questo lavoro.
Per concludere, a cosa sta lavorando in questo periodo?
Proprio il prossimo autunno uscirà un nuovo progetto. Si tratta di un lavoro di cui sono molto felice perché sarà molto autentico. Non ci sono aspettative verso l’ascoltatore ma ritengo che in fin dei conti la musica debba essere espressione naturale della propria anima ed in questo progetto proverò a portare avanti questo messaggio. Soprattutto oggigiorno che si vive una realtà molto trasparente, credo sia importante raccontare sé stessi senza sovrastrutture e nella maniera più vera possibile. Poi, devo dire che per me è importante stare bene quando suono.