Udine. Dal 26 al 29 ottobre e dal 3 al 5 novembre, si rinnova l’appuntamento con il Festival “Mimesis”, che giunge alla sua X edizione, continuando a tracciare, anno dopo anno, le linee del dialogo tra la filosofia e l’attualità sul filo rosso della travolgente trasformazione digitale che ci vede ormai sempre più protagonisti, e ci porta a confrontarci oramai quotidianamente con le Intelligenze Artificiali e i sistemi virtuali. Risulta infatti sempre più urgente riflettere sulle loro potenzialità, i loro rischi e le loro straordinarie possibilità in maniera rigorosa, chiara e non semplicistica. In programma sabato 28 ottobre la consegna del Premio Udine Filosofia, ideato e promosso dal Festival Mimesis – Territori delle Idee e dalla casa editrice Mimesis, che quest’anno va al filosofo e saggista tedesco Peter Sloterdijk e al filosofo francese Pierre Lévy, innovatori del pensiero e tra i massimi studiosi dell’impatto del virtuale sull’umano. Il Premio ha come scopo quello di onorare e celebrare non soltanto la carriera e la rilevanza dei due pensatori, ma anche la grande innovazione che le loro opere hanno contribuito a portare nel dibattito filosofico contemporaneo. L’appuntamento è alle ore 19, nel Salone del Parlamento del Castello di Udine. «Il Premio Udine Filosofia alla carriera va quest’anno a due uomini la cui mente e il cui lavoro hanno segnato in modo indelebile lo sviluppo del pensiero filosofico contemporaneo. A Peter Sloterdijk per la sua straordinaria carriera di pensatore originale, provocatore, brillante e libero. Il suo talento nell’incanalare la sua profonda conoscenza filosofica in un linguaggio che può essere compreso da tutti è una testimonianza del suo impegno nel condividere la filosofia come un patrimonio culturale che appartiene a tutti», si legge nella motivazione di assegnazione, e «A Pierre Lévy perché il suo pensiero continua a essere una guida imprescindibile alla scoperta del virtuale nel suo rapporto con l’umano. Partendo dall’assunto che il virtuale è un tratto specifico della natura dell’uomo, la rivoluzione digitale in questo senso non è che l’ennesima tappa nella serie di rivoluzioni tecnologiche che hanno costellato la storia della nostra specie, come il linguaggio, la scrittura. Questo spostamento semantico del termine virtuale operato da Lévy non cessa di essere fecondo oggi, quando vediamo dinanzi a noi dispiegata la forza della tecnica che ha permeato di sé tutto l’ambito della nostra esperienza. Il suo libro “Il virtuale” dunque non da rileggere, ma da continuare a usare come uno dei più utili operatori teorici della contemporaneità». Sarà il giornalista e scrittore Stefano Vastano, autore di “Filosofia dell’effervescenza. Estetica, etica e politica nel pensiero di Peter Sloterdijk” in uscita il prossimo 20 ottobre per Mimesis edizioni, a dialogare con Peter Sloterdijk partendo proprio dal suo libro che espone i nuclei centrali delle opere di Sloterdijk. Dal dialogo con Nietzsche e Heidegger, in cui si delineano l’estetica, l’etica e il pensiero politico del filosofo di Karlsruhe, Vastano attraversa tutti i concetti che non cessano mai di far rivivere ai lettori di Sloterdijk, anche nel confronto con le crisi globali del XXI secolo, l’esuberanza e la gioia del pensiero filosofico. Al centro della lectio magistralis che Pierre Lévy terrà in occasione della sua premiazione ci sarà il rapporto dell’uomo con il digitale e le realtà virtuali che ha analizzato nel libro che Meltemi ha reso di recente disponibile in una nuova edizione, corredata di una prefazione inedita: “Il virtuale”. Il testo più classico del filosofo francese è considerato il primo manuale di “filosofia del virtuale” che delinea i possibili universi in cui domani ci troveremo a vivere. Per Lévy, il virtuale è tutto fuorché un movimento contrario alla realtà, essendo ciò di cui il mondo in cui viviamo è intessuto e composto. Il saggio di Lévy intende andare oltre la scelta binaria tra “demonizzare” la rivoluzione digitale e accettarla acriticamente: il virtuale ci appartiene da sempre e, come tale, la sua natura è neutra. Piuttosto, è il modo in cui lo attualizziamo a dover essere discusso, e Lévy ci dona tutti gli strumenti per farlo. La lezione che Lévy terrà in occasione del Premio verrà diffusa in rete dal 26 ottobre su tutti i canali social e le pagine ufficiali del Festival. Oltre 70 voci del nostro tempo animeranno un ricco calendario di incontri, conferenze e dibattiti che coinvolgeranno scienziati, letterati, poeti, ingegneri e politici, che daranno vita a un confronto ampio e complesso in cui sarà possibile trovare risposte, spunti di riflessione e approfondimenti rispetto alle grandi domande che oggi ci riguardano. Tra i protagonisti del Festival Mimesis, oltre ai vincitori del Premio Udine Filosofia 2023 Peter Sloterdijk e Pierre Lévy, Vandana Shiva, Nick Hunt, Maurizio Ferraris, Umberto Galimberti, Claudio Martelli, Vito Mancuso, Sebastiano Maffettone, Gian Mario Villalta, Duccio Demetrio, Guido Saracco, Nicoletta Cusano, Massimo Donà, Laura Boella, Ilaria Malaguti, Mauro Barberis.