Bologna. «Sono venuto in possesso di una copia dell’Odissea abbastanza presto e ho sempre desiderato raccontarla. L’Odissea è stata definita una maestosa cattedrale di racconti e raccontatori, attraversata da rimandi ad altre storie, miti, in una fitta rete atta a catturare il lettore. Proprio il suo essere costruita mirabilmente per la lettura, però, la rende difficile da raccontare a teatro, ricca com’è». Con queste parole il drammaturgo, regista teatrale e attore di cinema e tv Andrea Pennacchi descrive come è nata l’idea del suo spettacolo “Una piccola Odissea”, in scena al Teatro Celebrazioni sabato 25 novembre alle ore 21.00 e in replica domenica 26 novembre alle ore 18.00. Ispirata al poema epico di Omero, quella di Pennacchi è una rappresentazione intima a più voci, con le musiche dal vivo di Giorgio Gobbo (chitarra e voce) – che ne è anche l’autore – Gianluca Segato (lap steel guitar) e Annamaria Moro (violoncello). Dentro il racconto dell’attore c’è tutto il suo mondo: partendo dal testo omerico ritrova i ricordi della sua giovinezza, la famiglia, le gioie e le sofferenze. Si tratta di una rilettura delle vicende di Ulisse, in cui, al pari del celebre eroe vagante, Pennacchi “ritorna a casa” – attraverso la sua memoria – mostrando inoltre quanto l’opera del cantore greco sia un classico senza tempo. «Partiremo dalla capanna dei racconti – dice l’attore – quella capanna del chiaro Eumeo, principe e guardiano di porci, in cui inizia la vera e propria riconquista di Itaca da parte di Odisseo. Così vicina alla mia infanzia, nucleo rovente da cui nacque il mio amore per il racconto».