Etta per “Arti e Spettacolo”: «Parlo delle donne e di quanto siano ancora discriminate nel mondo della musica»

Sanremo. Un mese fa vivevamo con trepidazione il Festival di Sanremo. Era l’argomento del momento ed ognuno di noi si faceva mille domande del tipo: “Come saranno le nuove canzoni? Chi sarà il vincitore? Come sarà la scenografia? Come sarà l’ultimo festival del quinquennio Amadeus?” Al di là di tutto si respirava il conto alla rovescia in un clima festoso e tranquillo. Tutto sembrava filare liscio quando d’un tratta ha iniziato ad imperversare sui social un video. Stiamo parlando di “AMADEUS”, il brano lanciato dalla giovane artista ETTA. Nel giro di poche ore è diventato virale tanto da destare la curiosità di tutti gli addetti ai lavori del festival conquistando tutti, in primis Fiorello, che ha parlato di Etta a Vivarai2. Con questa sua entrata in scena possiamo definirla la 31esima artista del festival. Di primo impatto potrebbe sembrare l’ennesimo fenomeno virale a cui ci social ci hanno abituato i social, niente di più sbagliato. Etta vanta già diverse partecipazioni su palchi importanti quali il Concertone del 1maggio di Roma e diversi premi musicali. Prosegue il suo percorso da artista punk-rock e il brano “Amadeus” è solo l’inizio di un percorso artistico che in quest’ultimo mese sta portando avanti con una serie di personaggi inventati, al fine di rimarcare alcuni aspetti caratteriali della vita di tutti i giorni. Con lei abbiamo fatto una piacevole chiacchierata.

Ciao Etta, partiamo da Sanremo. Hai lanciato il brano “Amadeus” a ridosso del Festival. Com’è nata questa idea di fare un brano sul presentatore?

Dalla voglia di lanciare una provocazione, una provocazione che non fosse eclissata dal festival ma che potesse cavalcarlo grazie alle sue tematiche apparentemente sanremesi.

È stata la tua prima volta al festival e da outsider hai fatto colpo partecipando a tante trasmissioni. Ci può raccontare com’è stata la settimana?

Intensa. La settimana del festival è un qualcosa di davvero assurdo: c’è musica in ogni angolo, radio, giornalisti e anche tanto trash. In questo marasma di cose, accompagnata dal mio team, ho avuto l’occasione di essere intervistata da tante radio, programmi televisivi e giornali, per parlare di tutte le tematiche celate sotto l’apparente slogan “Amadeus”. Ho avuto l’occasione di portare il punk a Sanremo, di parlare delle donne e di quanto siamo ancora discriminate nel mondo della musica, un mondo che purtroppo è schiavo del mercato.

Un tema che stai affrontando nella tua musica. Su tutti gli store è disponibile il tuo nuovo singolo “Nervous”, scelto attraverso una votazione avvenuta sulle tue pagine social con una figura, Jason. Anche qui un altro personaggio, ma immaginario. C’è un filo conduttore in tutto ciò?

Mi piace creare una continuità nella mia musica, quindi si. Fino a maggio la mia musica sarà strettamente legata a dei personaggi che rappresenteranno fisicamente stati psicologici, sentimenti e paure.

Tantissime maschere, figure e personaggi. Ma Etta chi è davvero?

Un essere umano che ha scelto di usare il rock in Italia per denunciare e dare voce alle parti discriminate dalla società.

Cosa vuole Etta per il futuro? Ci sono progetti all’orizzonte?

Per il mio futuro vorrei riuscire davvero a far ragionare più menti possibili! Svegliare quante più persone da quella routine vuota che il sistema ci costringe a vivere! E, soprattutto, mi auguro di non arrendermi perché è una lotta lunga e spesso molto faticosa. I miei progetti futuri sono suonare e fare musica ovunque, c’è l’uscita di un concept album, il tour e tante rivoluzioni.

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