“Questo strano viaggio”, il nuovo singolo di Gemini affronta il delicato mondo dei senzatetto

Roma. È disponibile, su tutte le piattaforme digitali, “Questo strano viaggio”, il nuovo singolo di Gemini, prodotto da FDAM s.r.l. e distribuito da Altafonte Italia.

Il brano è stato realizzato e arrangiato nello storico studio romano Kromatica da Danilo Cherni e Maurizio Perfetto, autori di alcuni successi della storia recente di Antonello Venditti (ma anche arrangiatori e session-men per Michele Zarrillo, Mia Martini, De Gregori e per lo stesso Venditti), e mixato e masterizzato da Maurizio Proietti.

“Questo strano viaggio” è stato scritto da Antonio Sambalotti, in collaborazione con gli autori Serena D’Andrea e Paolo Pagliaroli, e pensata con la volontà di toccare un tema che a volte viene un po’ “dimenticato”, quella della vita dei senzatetto, proprio con l’intento di sensibilizzare più possibile chi ascolta il brano. Molto spesso gli unici compagni di vita di queste persone sono gli animali, principalmente i cani, con i quali, durante le fredde notti di inverno, si tengono al caldo a vicenda; queste persone, nel momento in cui perdono il proprio compagno di viaggio, si ritrovano completamente da sole, spesso nello sconforto più totale.

È ciò che accade al protagonista di “Questo strano viaggio”, che – in seguito alla perdita del suo fedele compagno di viaggio – si ritrova nella più totale solitudine, lontano dalla propria terra e nel mezzo dell’indifferenza altrui; ad offrigli consolazione soltanto due donne, che lo invitano a farsi coraggio nonostante tutto. Inizia così per lui una nuova fase, in cui, attraverso l’amore per sé stesso, per gli altri o per la vita stessa, riesce a rialzarsi dal dolore vissuto e a farsi coraggio per continuare a percorrere la strada della speranza attraverso la musica, sua più grande passione.

Antonio Sambalotti, cantante, autore e interprete di questa canzone, racconta come è nata: “Dopo l’uscita del brano precedente “La volta buona”, per promuovere lo stesso e per realizzare il presente, mi sono trovato molto spesso a viaggiare in diverse città d’Italia e, utilizzando come mezzo di trasporto principale il treno, mi sono trovato ogni volta all’interno delle stazioni ferroviarie, e in giro per le vie delle città stesse, ad osservare coloro che le “abitano”. Questo ha suscitato in me un interesse particolare per questa gente (uomini, donne, giovani, anziani) tanto che ho voluto avvicinarmi ad alcuni di loro per farmi raccontare alcune situazioni della loro vita. Questo mi ha portato a voler scrivere una canzone che parlasse proprio di questo argomento”.
“Sento una responsabilità importante in quanto artista- racconta Sambalotti – avendo l’opportunità attraverso la mia voce di divulgare messaggi che smuovano le coscienze delle persone che mi ascoltano. Ecco perché, per la stesura definitiva del testo mi sono avvalso dell’aiuto di Serena D’Andrea (mia collaboratrice da ormai 9 anni e co-autrice di molti brani) e del poeta Paolo Pagliaroli (conoscitore di questa realtà poiché volontario presso delle mense di associazioni che si occupano proprio di dare un pasto e un supporto ai senza fissa dimora). Per la realizzazione del brano mi sono invece affidato a due musicisti italiani di grande spessore, Danilo Cherni e Maurizio Perfetto e all’amico di sempre Maurizio Proietti, tecnico Rai, discografico e collaboratore in molti dei miei brani precedenti”.
Per la registrazione della propria voce, l’artista ha fatto una scelta ben precisa, decidendo di utilizzare il microfono “Cento” (che prende il nome dal suo realizzatore, l’ingegnere del suono Marco Centobelli) dopo aver ascoltato, tra gli altri, un brano di Sting, la cui voce è stata registrata proprio con lo stesso microfono.
“Il messaggio che voglio dare con questa canzone – continua Sambalotti – è che molte di queste persone sono ferite dallo stigma di essere senzatetto. Alcune altre, invece, fanno una scelta consapevole e decidono di allontanarsi anche dal proprio paese volontariamente, a volte in seguito a stravolgimenti di vita particolarmente importanti e forti, portando con sé, come nel caso di questa canzone, solo una chitarra a cui il protagonista è molto legato ed è spinto dalla voglia di conoscere nuove realtà e nuove persone in giro per il mondo. Ho sentito di voler, in particolare, raccontare proprio quest’ultima situazione dato che molte persone non sono a conoscenza del fatto che non avere una casa può essere anche frutto di una scelta ben ragionata con la volontà di lasciarsi alle spalle in alcuni casi uno stress psicologico e fisico particolarmente forte per la persona stessa”.

Il videoclip, realizzato da Serena D’Andrea (sceneggiatura, scenografia, montaggio, color correction e color grading), in collaborazione con i due addetti alle riprese Gianluca Rotondi e Stefano De Concilio, è interpretato nella veste di attore protagonista da Andrea Abbafati. Le attrici sono Jenny Carinci e Angelica Graziani e il playback di Antonio, in arte Gemini, è realizzato in parte all’interno della stazione ferroviaria di Anagni-Fiuggi e in parte all’interno del Museum Of Dreamers di Roma.

La compagna di viaggio a 4 zampe protagonista è Sally: un Labrador Retriever di 5 anni che da poco ha terminato il suo percorso da cane bagnino. Durante le riprese, Sally è stata accompagnata da entrambi i suoi conduttori, Stella Pesoli, addestratrice E.N.C.I. del centro “Esaurimento Cinofilo” da lei gestito e Gioacchino Pesoli, i quali hanno semplificato il lavoro di attori, addetti alle riprese e regista dando gli strumenti giusti per gestire al meglio il cane.
Nel videoclip viene rappresentato proprio “lo strano viaggio” del protagonista che, a partire da una stazione nella quale si trovava a vivere, si ritrova, passando attraverso la perdita del proprio cane e gli abbracci di sostegno da parte delle due ragazze, in un ambiente fantastico (il “Museum of dreamers”, appunto) meravigliato, come fosse un bambino, da tanta magia. Le immagini che si susseguono lo vedono percorrere la strada dei suoi sogni ascoltando per la prima volta la canzone, che rappresenta in qualche modo proprio la colonna sonora di questo nuovo percorso di vita.

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