Torinodanza Festival, Emanuel Gat inaugura la nuova edizione con “Freedom Sonata”

Torino. L’edizione 2024 di Torinodanza Festival, diretto da Anna Cremonini e realizzato dal Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale, si terrà dal 12 settembre al 26 ottobre. L’inaugurazione del Festival, in programma giovedì 12 settembre alle ore 20.45, alle Fonderie Limone di Moncalieri, sarà affidata a Emanuel Gat e alla sua Compagnia con lo spettacolo “Freedom Sonata”. Dopo il successo di “Lovetrain2020”, un vero e proprio musical dall’inconfondibile atmosfera anni ’80, questa nuova produzione ci guida in una miscellanea di note tra la musica di Beethoven e il rap di Kanye West. Lo spettacolo sarà in scena anche il 13 e il 14 settembre, uniche date italiane del tour, sempre alle 20.45 presso le Fonderie Limone.
Con “Freedom Sonata” Emanuel Gat dà vita a una composizione coreografica, musicale e drammatica in tre movimenti: un viaggio fantastico immerso nella luce, tra il bianco e il nero, che fa da contrappunto alla musica e alla danza. La coreografia, caratterizzata dalle inconfondibili composizioni di Gat, è un ritratto immaginario e delicato della luce del Mediterraneo, il cui fluire costante e la cui particolare bellezza raccontano un modo di vivere insieme: una speciale alchimia umana trascesa dalla danza e dalla musica. La relazione tra individuo e collettività e l’erosione della nozione di libertà sono il cuore di questa nuova pièce, con cui Gat celebra, insieme ai suoi danzatori, trent’anni di creazione coreografica ed esplorazione musicale.
«Freedom Sonata – dichiara il coreografo nelle sue note – è un’interpretazione libera e contemporanea della sonata classica, che si evolve in tre distinti movimenti coreografici.
La colonna sonora del lavoro è la giustapposizione di due fonti musicali: l’album del 2016 di Kanye West “The life of Pablo”, nella sua interezza, e il secondo movimento dalla sonata n. 32 di Beethoven, eseguita da Mitsuko Uchida e registrata nel 2006. La coreografia, così come la musica, è libera dal bisogno di basarsi su temi e concetti esterni. A mio giudizio, il lavoro coreografico non dovrebbe riguardare nessun tema in particolare, in quanto richiede un vuoto che non dovrebbe essere riempito con lo scopo di affrontare degli argomenti specifici o diventare portatore di significati.
“Freedom Sonata” è un ulteriore capitolo di uno studio che sto portando avanti sulle modalità in cui i gruppi, e gli individui che li costituiscono, funzionano, si comportano e si adoperano per raggiungere uno stato di equilibrio e realizzazione. In questo senso, è un modo di osservare la modalità in cui la società – per come la conosciamo – si organizza in vari contesti e, perciò, può essere vista come l’esplorazione di possibili modelli alternativi.
La Libertà, in quanto termine e concetto, è probabilmente la parola più abusata e incompresa che esista. La verità è che niente è più semplice di spogliare le persone da ogni tipo di libertà o diritto naturale. La creazione di una coreografia può servire come spazio per capire come risolvere la tensione interna fra l’individuale e il collettivo, quale tipo di autorità può servire come forza motrice e quale come forza distruttiva. E quindi, quando mi viene chiesto se il mio lavoro è politico, rispondo che il mio lavoro non è politico, ma lo è il modo in cui lavoro».

Emanuel Gat è nato in Israele nel 1969. È entrato alla Rubin Academy of Music di Tel-Aviv con l’intenzione di formarsi in ambito musicale. Il suo primo incontro con la danza è stato quando, a 23 anni, ha partecipato al workshop del coreografo israeliano Nir Ben Gal. Qualche mese dopo, si è unito alla Liat Dror Nir Ben Gal Company, con cui ha creato due lavori e ha svolto una tournée internazionale. Ha iniziato a lavorare come coreografo indipendente nel 1994. Nel 2004 ha fondato la sua compagnia, la Emanuel Gat Dance, al Suzanne Dellal Centre di Tel-Aviv, dove ha cominciato a creare il suo repertorio artistico.
Negli ultimi 25 anni i lavori di Gat, in cui si esibisce un gruppo diversificato di collaboratori storici, sono andati in scena sui palchi e nei festival di danza di tutto il mondo. Parallelamente al suo lavoro di coreografo, Gat progetta le luci di tutti i suoi spettacoli, rendendole un elemento fondamentale del proprio processo creativo.
Nel corso della sua carriera, Gat ha sviluppato una ricca serie di strumenti metodologici e un originale approccio pedagogico alla creazione della danza. È regolarmente invitato come insegnante e collaboratore presso le scuole di danza e le istituzioni più rinomate al mondo e, parallelamente, tramite tirocini, workshop e master class offre l’opportunità a giovani ballerini e coreografi di entrare in contatto con la sua pratica.

Crediti foto: Julia Gat.

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