Arezzo. Si svolgerà da mercoledì 25 a domenica 29 settembre la nona edizione del “Festival dello Spettatore”, ideato e promosso dalla Rete Teatrale Aretina con il sostegno e il patrocinio della Regione Toscana e del Comune di Arezzo, con il contributo di Fondazione CR Firenze, Fondazione Guido D’Arezzo, Fondazione Toscana Spettacolo Onlus, Unicoop Firenze, in collaborazione con RAT – Residenze Artistiche della Toscana, Cooperativa Progetto 5, Festival Meno alti dei pinguini, Liceo Vittoria Colonna e con il sostegno e la collaborazione delle compagnie della Rete Teatrale Aretina Anghiari Dance Hub, Diesis Teatrango, Kanterstrasse Teatro, Libera Accademia del Teatro, NATA Teatro, Officine della Cultura, Teatro di Anghiari. Un appuntamento unico nel panorama nazionale, la cui caratteristica principale è quella di focalizzare la propria attenzione sul pubblico. Il direttore Massimo Ferri illustra il progetto di quest’anno: “Dopo l’edizione 2023 dedicata al rapporto tra arte e intelligenza artificiale, il festival di quest’anno esplora il ruolo della cultura nel promuovere il benessere sociale e individuale. Attraverso spettacoli, laboratori e incontri, si metteranno al centro le arti performative come strumenti di inclusione, crescita personale e rigenerazione sociale, contribuendo a creare comunità più coese e consapevoli. Perché se la cultura non potrà salvare il mondo da sola, non lo faranno certamente politiche focalizzate esclusivamente sul profitto e sull’esercizio del potere politico ed economico”. Accompagnerà tutta la durata del festival (da giovedì 26 a domenica 29 – piazza San Jacopo, spettacolo per 7 spettatori) Officina oceanografica sentimentale della compagnia Samovar, intreccio artistico di clownerie musicale, teatro comico-poetico e marchingegni. Scritto diretto e interpretato da Luca Salata, Officina oceanografica sentimentale è uno spettacolo intimo, formato da spatole, rotelle e onde per 7 viaggiatori, ospitati nella roulotteatro. Inaugura il festival, mercoledì 25 settembre, presso le Case Popolari di via Malpighi alle ore 21,15 SERGIO. Un frammento minuscolo di una vita qualsiasi, scritto, diretto e interpretato da Francesca Sarteanesi. Lo spettacolo, per il quale l’attrice è stata candidata al Premio Ubu come miglior attrice, è un frammento minuscolo di una vita qualsiasi, un monologo femminile di acre ironia, un dialogo intimo e affettivo tra un colloquio interiore e… Scusami tanto Sergio, ma il sagittario non è mai contento. Se hai sposato un sagittario non è colpa tua. Giovedì 26 settembre, dopo la didattica alla visione in preparazione allo spettacolo, condotta da Chiara Corbacchini e Amina Kovacevich, (Fondazione Guido d’Arezzo, ore 17,30) sarà in scena Best Regards (Teatro Pietro Aretino, ore 21,15) scritto, diretto e interpretato da Marco D’Agostin. Organizzato in collaborazione con Fondazione Toscana Spettacolo Onlus lo spettacolo è una lettera scritta a qualcuno che non risponderà mai. Best regards è un esercizio di memoria, una danza all’ombra (o alla luce) di Nigel Charnock, eccezionale performer e autore dei DV8 Physical Theatre, morto prematuramente nel 2012. Marco D’Agostin, pluripremiato coreografo e performer, celebra il ricordo dell’artista, che ha conosciuto e con cui ha lavorato nel 2010, attraverso uno spettacolo di disperato intrattenimento, senza nostalgia, cercando di rispondere, assieme agli spettatori, alla domanda: cosa scriveresti a qualcuno che non leggerà mai le tue parole? Venerdì 27 settembre, dalle 10 alle 13 e dalle 14,30 alle 16, presso il Teatro Pietro Aretino, giornata di studi Cultura & comunità. Fra gli ospiti Claudia Forti e Cristina Giachi (Regione Toscana), Carlo Andorlini (Università di Firenze) con un intervento su welfare, residenze d’artista e l’importanza dei luoghi nello sviluppo di una cultura che cura, Irene Mangani (Legacoop), Renzo Boldrini (RAT), e Fondazione Toscana Spettacolo con contributi di operatori del mondo della cooperazione sociale e culturale la presentazione di progettualità significative promosse da Residenze Artistiche della Toscana. In chiusura intervento dalla Fondazione Community Hub-culture ibride – Monte dei Paschi di Siena sull’importanza della valutazione del welfare culturale. Alle ore 18, presso la Libreria Feltrinelli, presentazione del libro “La distribuzione degli spettacoli dal vivo. Un percorso di curatela”, di Elena Lamberti, edito da Titivillus. Il volume parte dall’esperienza personale dell’autrice, curatrice storica di due delle compagnie più note nel campo dell’innovazione teatrale come Sotterraneo e Santasangre, per ampliarsi e arricchirsi con numerose testimonianze di coloro che operano, o hanno operato, nel settore, come curatori di percorsi artistici, manager, organizzatori, unite a quelle di artisti, direttori artistici, responsabili di circuiti, di festival e di spazi teatrali. Attraverso il racconto di queste molteplici esperienze, questa pubblicazione suggerisce una metodologia lavorativa per chi vuole occuparsi del management e cura di una compagnia. La programmazione proseguirà, alle ore 21,15 presso il Teatro Pietro Aretino, con la compagnia Toia&Callaci in “Le Giovanne”. Una eresia cosmica, scritto e interpretato da Agustina Toia e la regia e messa in scena di Severo Callaci. Lo spettacolo è un omaggio all’universo femminile ispirata alle vite di Juana Manso, Giovanna la pazza, Giovanna D’Arco, La Papessa Giovanna, Giovanna Marturano, Juana de Ibarboreau e Suor Juana Inés de la Cruz, donne che combatterono per i loro ideali, vissero il carcere e il convento, andarono in guerra, liberarono i loro popoli, scrissero cose belle, le seppellirono sotto un altro nome, seguirono il loro istinto, morirono in assoluta povertà ma rimasero impresse sulle banconote dei loro Paesi.