Alex Britti, una festa romana in nome del blues per il gran finale della tournée 2024

Roma. Dopo una lunga estate di concerti (ben 30 tappe tra piazze e arene) che lo ha visto protagonista dei principali festival in ogni angolo della penisola, Alex Britti ha concluso il tour “Live 2024” con una grande festa romana al Palazzo dello Sport.
Il cantautore romano, accompagnato dalla sua fedele chitarra e da una validissima band (Matteo Pezzolet al basso, Matteo Morini alla batteria, Giacomo Voltekker alle tastiere e i cori di Anna Laura Alvear e Francesca Carbonelli), ha portato in scena uno spettacolo coinvolgente in cui il blues ha dominato l’intera serata fin dalle prime note.
Per oltre due ore e mezza il pubblico romano ha condiviso con Britti un viaggio nella sua storia musicale, un percorso che ha unito passato e presente facendo emergere tutte le sfumature della sperimentazione che da sempre caratterizza la sua attività compositiva.
Poche parole, soprattutto all’inizio della serata (solo dopo i primi tre pezzi il cantautore ha domandato “A voi piace il blues?”, rassicurando i presenti sul fatto che si trovassero nel posto giusto), ma tanta musica: in scaletta brani nuovi come “Uomini” (brano che mescola sapientemente blues, pop e influenze urban), “Nuda” e “Supereroi”, ma anche pezzi che hanno fatto di Britti uno dei cantautori e chitarristi più amati nel nostro Paese come “La vasca”, “Lo zingaro felice”, “7000 caffè” e “Oggi sono io”.
La maggior parte dei brani della setlist è stata accompagnata e arricchita da assoli di chitarra, che hanno confermato il suo posto tra i musicisti più virtuosi della scena italiana, e preceduta da aneddoti (come quello su “Mi piaci” in cui ha raccontato di aver dedicato il pezzo alla storia d’amore, poi finita male, di un suo amico) che hanno strappato al pubblico risate e applausi.
Tra i momenti più intensi della serata quello in cui il cantautore, seduto su un divano (lo stesso che aveva portato con sé durante proprio durante il tour teatrale “Sul divano” del 2022), si è raccontato e ha presentato un brano inedito di Stefano Rosso, cantautore romano scomparso nel 2008, intitolato “Gli occhi dei bambini”, un omaggio alla tradizione musicale italiana ma anche un’occasione per mostrare il suo lato più intimo senza rinunciare tuttavia al proprio stile. Spazio anche all’amore per la sua Roma, a cui l’artista ha dedicato “Roma nun fa la stupida stasera” in una versione solo strumentale, con tutto il Palasport che ha cantato all’unisono sulle note di Armando Trovajoli.
Nel corso della serata hanno fatto incursione sul palco alcuni amici tra cui i fratelli Giovanni e Matteo Cutello, giovani jazzisti siciliani che hanno accompagnato Britti in una intensa performance di “Chicco’s Blues” tra assoli di sassofono e tromba, regalando al pubblico forse il momento più alto della serata. Il cantautore ha poi condiviso il palco con Stefano Sastro, storico collaboratore “colpevole” di averlo fatto innamorare del jazz, e con il comico Dado, che ha arricchito la serata con un po’ di leggerezza.
Il gran finale è stato un vero e proprio tripudio: dopo una breve gag in cui il cantautore ha ironizzato sul rito dei “bis” nei concerti pop in cui l’artista finge di lasciare il palco per poi tornarvi, sono arrivati pezzi come “Solo una volta (o tutta la vita)” e “Baciami (e portami a ballare)”, scatenando la gioia e l’entusiasmo del pubblico, che ha raggiunto il sottopalco per cantare e ballare insieme a Britti.
Non che ce ne fosse bisogno, ma lo spettacolo andato in scena nel tempio del pop romano – oltre ad essere un grande arrivederci al proprio pubblico romano che da sempre lo sostiene in attesa di riabbracciarlo nuovamente – ha dimostrato ancora una volta la capacità di Alex Britti di fondere sapientemente blues, pop, rock e jazz col proprio inconfondibile talento nel suonare la chitarra, un talento che lo rende uno degli artisti più versatili del nostro panorama musicale.

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