Eboli. Il 15 novembre il PalaSele di Eboli ha accolto Tananai, diventando il palcoscenico di uno spettacolo indimenticabile. Per il cantautore milanese è stata la prima volta in Campania e i fan sono accorsi numerosi per lasciarsi trasportare dalle parole e dalle melodie delle loro canzoni preferite.
Eboli, infatti, è soltanto una delle tappe del “CalmoCobra” tour, iniziato il 2 novembre a Jesolo, che terminerà il 3 dicembre a Torino, e che ha collezionato già due sold out nelle date di Milano. Tananai è accompagnato in questo viaggio dalla sua band di professionisti e, ormai, amici: Enrico Wolfgang Leonardo Cavion e Riccardo Onori alle chitarre, Daniel Bestonzo alle tastiere, Lucio Enrico Fasino al basso e Donald Renda alla batteria.
I cancelli del PalaSele sono stati aperti alle 19 e i fan sono stati proiettati subito nell’atmosfera che li avrebbe accompagnati per tutte le due ore del concerto. Sul palco era presente una panchina, dei semafori e altri segnali stradali, un’ambientazione inusuale ma che diventa metafora del tempo, della fretta che caratterizza la vita di ognuno di noi e che Tananai vuole scrollarsi di dosso per viversi, e far vivere, al meglio, il momento. Al centro del palco un grande schermo, che rappresenta un cartellone pubblicitario franato al suolo.
Alle 21 le luci si spengono, la gente inizia a fremere e la gioia di tutti diventa palpabile. Sullo schermo centrale viene proiettato un video presentazione del suo nuovo album il cui messaggio riassume la metafora di tutta l’ambientazione del palcoscenico:
«Io voglio restare calmo, perché tutto quello che mi circonda, le persone, le cose, gli alberi, gli animali, un fuoco che divampa io li voglio vedere per quello che sono, voglio distinguerne i contorni, li voglio guardare negli occhi. Calmo. Cobra».
L’eco di quest’ultima parola pronunciata dal cantante nel video si fonde e si disperde nelle urla del pubblico, che ormai freme di impazienza. Tananai entra finalmente sul palco, accolto dal clamore e dal calore delle persone accorse per vivere un concerto che le riempirà di vita e le coinvolgerà in un mix di emozioni e risate, pronte a cantare sia i grandi successi sia le novità del nuovo album.
Il concerto si apre con “Fango”, seguito da “Booster”: due brani inediti che rivelano i due volti di Tananai, tra introspezione e ironia. Il passaggio tra un ritmo più concitato a uno più romantico è evidente nel susseguirsi di tre canzoni: “Quelli come noi”, “Nera salsa di soia” e “Veleno”, tre “classici” della sua discografia. La grandezza di quest’artista, infatti, sta nel saper conciliare il suo lato emotivo con quello più ironico, così da riuscire a creare una discografia che lo rispecchi appieno. Del resto è questo il significato del titolo del suo primo album “Rave, Eclissi”:
“È il sunto delle due anime che fin dall’inizio del mio progetto ho deciso di inserire nelle canzoni – dice Tananai. C’è la parte più cazzona, leggera, quella che forse nell’ultimo anno ha permesso alla maggior parte di voi di conoscermi: il Rave. Ma dopo la festa c’è sempre il down, l’Eclissi, il mio lato più introspettivo. L’unica cosa che accomuna questi due aspetti di me è il mettermi sempre a nudo”.
Ma questo è il titolo anche di una delle canzoni più importanti per Tananai, poiché ha segnato l’inizio di una fama sempre crescente, e che durante il concerto viene eseguita e amata da tutti, e che consente a tutti di riscoprire in essa il Tananai che li ha fatti innamorare della sua musica.
Durante le due ore di spettacolo l’artista è riuscito a toccare il cuore del pubblico con canzoni più raccolte, come “Radiohead”, “Calcutta”, che dedica “a tutti gli insicuri come lui”, o “Ragni”, durante la quale viene accompagnato da un bellissimo gioco di luci e di fumo che rendono l’atmosfera più intima e coinvolgente. Ma ha anche fatto divertire, “smorzando” i sentimenti e fermando qualche lacrima che, inevitabilmente, ha fatto capolinea sui volti delle persone con canzoni come “Pasta”, “Gli anni migliori”, “Esagerata”, “Punk love storia”, “Sesso Occasionale”, che ha fatto scatenare tutti, “Baby Goddamn”, durante la quale il cantante ha creato una “coreografia” con il pubblico, facendolo prima abbassare per poi farlo saltare nel momento clou della canzone.
Durante “Maleducazione” ha intrattenuto con una performance divertente, muovendosi sul palco, “giocherellando” con un pupazzo, facendo in modo che il testo si rispecchiasse nei suoi movimenti.
Tananai, infatti, si mostra come un eccezionale performer: utilizza bene lo spazio scenico, si avvicina al pubblico durante le canzoni più movimentate per coinvolgerlo maggiormente, creando così una sorta di “bolla” durante le canzoni più emotive, facendo in modo che siano le sue parole a trasportarci nel suo mondo.
Oltre che interprete e showman, Tananai è anche un musicista e lo dimostra al suo pubblico accompagnandosi con la chitarra durante “Androne” e “Nessun confine” e sedendosi al piano durante “Giugno”, dando vita a un’atmosfera raccolta. Tananai porta sul palco anche “Vaniglia”, “Guarda cosa hai fatto”, “Margherita”, per poi concedersi, tra una canzone e l’altra, piccoli interventi. Scherza con i suoi fan, legge qualche cartellone e risponde velocemente a qualche domanda urlata dal pubblico, ma, soprattutto, ringrazia. Ringrazia più e più volte, dimostrando l’umiltà che lo contraddistingue con una frase che ripete spesso: “non è scontato”, per poi far scegliere una canzone “fuori scaletta” da cantare, basandosi sull’urlo più forte della platea: la vincitrice è “10k scale”, e così iniziano a risuonare nel palazzetto le note, accompagnate dall’unica voce vibrante e incontenibile dei fan.
I momenti più emozionanti e che hanno creato una vera e propria connessione di cuore e anima con il cantante si sono avuti durante l’esecuzione di due delle sue più famose canzoni: “Tango” e il gran finale: “Abissale”.
Prima di esibirsi con “Tango”, la canzone che lo ha fatto classificare quinto al Festival di Sanremo del 2023, Tananai fa una piccola introduzione al brano, dichiarando quanto sia importante per lui. Tutto il brano è accompagnato da una voce uniforme rotta di emozione, e i protagonisti diventiamo tutti noi con i nostri occhi lucidi che veniamo proiettati sullo schermo centrale dietro l’artista, che intanto socchiude gli occhi e canta cercando di rendere il momento raccolto ma denso di pathos, data l’intensa malinconia e il focus narrativo del brano.
Dopo essere uscito di scena per qualche minuto, Tananai rientra per il finale, l’ultima canzone: “Abissale”. L’atmosfera è magica, un mix di sentimenti e di gioia rendono l’aria elettrica e carica di emozione. Quest’ultima è leggibile anche sul volto del cantante, e ciò si evince anche dal suo sorriso durante tutta la durata del brano, un sorriso fiero trasmesso su tutti gli schermi e che illumina tutto il PalaSele e i cuori della gente, che si gode quegli ultimi attimi di eterea spensieratezza che solo un concerto può donare.
Tananai fa un piccolo assolo di chitarra, per poi avvicinarsi nuovamente al microfono e ripetere il ritornello. Appena intona la prima parola, una pioggia di coriandoli ha avvolto il pubblico, scendendo lentamente, quasi danzando sulle note della canzone. Un’esplosione di frammenti colorati e di gioia porta alla fine del concerto mentre le ultime note risuonano nel palazzetto.
Tananai si inchina, ringrazia nuovamente il suo pubblico e presenta la band, per poi uscire di scena, fiero di aver regalato due ore di musica e sentimenti. Ad Eboli Tananai non ha solo cantato: ha creato una connessione unica con il suo pubblico, un legame fatto di note, parole e frammenti di emozione che resteranno sospesi nell’aria, indelebili, come un ricordo abissale.