Milano. Il Teatro Manzoni di Milano si prepara a ospitare il gran finale della trilogia “Inimitabili”, ideata e interpretata da Edoardo Sylos Labini con la drammaturgia di Angelo Crespi. Dopo aver incantato il pubblico con i ritratti di D’Annunzio e Marinetti, lo spettacolo su Mazzini chiuderà il cerchio.
Il capitolo su D’Annunzio ha seguito la sua ascesa a partire dal periodo romano quando il giovane poeta sgomitava per il successo, passandone in rassegna i fasti, l’esuberante vitalità, l’eroismo, soprattutto durante la prima Guerra mondiale e la successiva presa di Fiume, che ne hanno fatto il riconosciuto Vate degli Italiani, fino all’ultimo periodo in cui al Vittoriale erige il museo di sé stesso. Ampio spazio è stato poi dedicato agli amori del poeta, quelli tormentati con la moglie Maria Hardouin e con la grande Eleonora Duse, così come la politica, la letteratura e la poesia.
Allo stesso modo è stata portata in scena la vita spericolata del creatore del Futurismo, la prima grande Avanguardia ad irrompere sulla scena internazionale e a distruggere la quiete ottocentesca dell’arte e della letteratura. Dai giovanili turbamenti in terra d’Egitto e poi a Parigi, passando per il successo come scrittore e come impresario di artisti, poeti e musicisti, fino alla maturità piena, il racconto ha ripercorso l’esistenza, all’insegna della velocità e del desiderio di infrangere le regole, di uno dei più grandi intellettuali del Novecento.
Il prossimo 7 gennaio, con lo spettacolo dedicato a Giuseppe Mazzini, si concluderà un viaggio teatrale che ha celebrato tre icone della cultura e della storia italiana: Gabriele D’Annunzio, Filippo Tommaso Marinetti e, appunto, l’eroe del Risorgimento.
“Inimitabili” rappresenta un efficace ponte tra il passato e il futuro della nostra identità culturale. La trilogia, ispirata all’omonimo programma televisivo di Rai Cultura, si avvale di una regia coinvolgente che unisce musica originale, immagini di repertorio e un’innovativa scenografia a led curata da Alessandro Chiti e impreziosita dalle opere luminose di Marco Lodola.
Eroe del Risorgimento, esule per tutta la vita, padre della Patria, ispiratore di quella Repubblica che sarebbe venuta alla luce più di 70 anni dopo la sua morte. Irruente, eppure raffinato pensatore, fu insieme a Garibaldi il vero trascinatore del movimento che condusse all’Unità d’Italia.
Con un ritratto vibrante e appassionato, Sylos Labini esplorerà la vita dell’intellettuale e politico genovese, padre della Patria e ispiratore della Repubblica Italiana. Sarà un’occasione per rivivere il fervore delle Cinque Giornate di Milano, il coraggio della Repubblica Romana e il dramma dell’esilio.
Nelle serate dedicate a D’Annunzio e Marinetti il pubblico ha assistito a momenti di celebrazione ufficiale: l’Assessore alla Cultura della Regione Lombardia, Francesca Caruso, ha consegnato opere di Marco Lodola ai discendenti delle due figure storiche. “Inimitabili” non è solo spettacolo, ma un progetto culturale ambizioso che punta a coinvolgere tutte le generazioni.
“Iniziative come questa ci ricordano l’importanza di conoscere le nostre radici per costruire un futuro migliore” – ha dichiarato Marco Giorgetti, direttore della Fondazione Teatro della Toscana. Sylos Labini, con la sua interpretazione, stimola il pensiero critico e accende la curiosità verso il nostro patrimonio culturale.
I biglietti per lo spettacolo del 7 gennaio sono disponibili presso la biglietteria del teatro, sul sito ufficiale del Teatro Manzoni e tramite il circuito Ticketone. Prezzi a partire da 18 euro, con riduzioni per gli under 26. “Inimitabili” promette di lasciare un segno profondo nei cuori degli spettatori, celebrando il genio e il coraggio di chi ha reso grande il nostro Paese.