“Il sogno di una cosa”, Elio Germano e Teho Teardo portano in scena Pasolini

Milano. Da oggi e fino al 16 febbraio Elio Germano e Teho Teardo portano in scena, al Teatro Carcano, “Il sogno di una cosa” di Pier Paolo Pasolini in una versione di parole e musica. Una produzione di Pierfrancesco Pisani per Infinito Teatro e Argot Produzioni, coproduzione con Fondazione Teatro della Toscana con il contributo della Regione Toscana.

Tre ragazzi friulani alla soglia dei vent’anni vivono la loro breve giovinezza affrontando il mondo: l’indigenza delle origini in campagna, l’emigrazione, le lotte politiche, fino all’integrazione nella società borghese del boom economico. Desiderano la felicità, la bella vita in un paese straniero, maturano una coscienza politica e sognano la rivoluzione, per poi piegarsi ai compromessi dell’età adulta. Fino a morire di lavoro.

Pasolini ci parla con le voci delle persone che dall’Italia del secondo Dopoguerra, stremate dalla povertà, sono scappate attraversando illegalmente il confine per andare in Jugoslavia, attratte dal comunismo e con la speranza di trovare un lavoro dignitoso e cibo per tutti.

Vista oggi è una specie di rotta balcanica al contrario che attraversa il medesimo confine che attualmente i profughi in fuga percorrono per venire in Italia. Forse lo abbiamo dimenticato, ma c’è stato un momento, non molto tempo fa, in cui eravamo noi a ricorrere ai passeur.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

This site is protected by reCAPTCHA and the Google Privacy Policy and Terms of Service apply.