Torino. Dal 16 al 23 febbraio, al Piccolo Regio Puccini di Torino, va in scena “La traviata. La solitudine di una stella”, spettacolo in un atto tratto dal celebre melodramma “La traviata” di Giuseppe Verdi, su libretto di Francesco Maria Piave, ispirato al dramma “La Dame aux camélias” di Alexandre Dumas figlio.
La nuova produzione si colloca all’interno della Stagione In Famiglia, il cartellone dedicato ai nuclei familiari, con condizioni di biglietteria particolarmente favorevoli, che permette a bambini e ragazzi di scoprire il fascino dell’opera insieme alle loro famiglie. Nell’ambito de La Scuola all’Opera sono previste recite dedicate agli studenti nelle mattinate del 12, 13 e 18 febbraio alle ore 10:30.
Questa nuova produzione del Teatro Regio propone una lettura originale e avvincente di un’opera che è diventata un capolavoro senza tempo, amata in tutto il mondo per la sua potenza drammatica e musicale. La protagonista della storia è Violetta Valéry, donna emarginata dalla società, ma capace di trasformarsi in un’eroina solitaria, un personaggio che ha sfidato le convenzioni dell’epoca con il suo coraggio e il suo sacrificio. La drammaturgia, la regia e i video sono di Manuel Renga, le scene e i costumi di Aurelio Colombo, le luci di Andrea Rizzitelli, assistente alla regia è Sara Dho. Sul podio dell’Orchestra del Teatro Regio sale Alessandro Palumbo, alla guida di un cast che vede nel ruolo del titolo il soprano Irina Bogdanova e gli artisti del Regio Ensemble: Daniel Umbelino (Alfredo Germont) e Janusz Nosek (Giorgio Germont). Lo spettacolo, consigliato a partire dagli 11 anni, accompagnerà il pubblico in un viaggio alla scoperta della forza e della fragilità di Violetta Valéry, personaggio che continua a commuovere generazioni di spettatori.
Un elemento distintivo della messinscena è la presenza di due attori: Giulia Rupi e Andrea Triaca, che affiancano i cantanti come medium tra il pubblico e l’opera. Queste figure si muovono liberamente tra la platea e il palco, creando un ponte tra narrazione e azione scenica, dando voce ai personaggi e offrendo nuove chiavi di lettura della vicenda, anche grazie a elementi narrativi assenti nell’opera di Verdi e recuperati dal dramma di Dumas.
Dopo il successo ottenuto la scorsa stagione con “The Tender Land” di Aaron Copland e la direzione di “Pierino e il lupo” di Prokof’ev a novembre, il giovane direttore Alessandro Palumbo torna alla guida dell’Orchestra del Regio. Pianista e compositore, Palumbo vanta una carriera in ascesa con esibizioni nei più prestigiosi teatri italiani ed europei. Il suo debutto operistico risale al 2014, quando ha diretto “Don Quichotte” di Jules Massenet con la Orquesta Sinfónica de Tenerife. Ha inoltre collaborato con direttori di fama internazionale come Jader Bignamini ed Evelino Pidò.
Manuel Renga, regista e drammaturgo formatosi alla Scuola Paolo Grassi di Milano, è fondatore della compagnia teatrale Chronos3. Ha diretto oltre venti spettacoli di prosa e musicali in diversi teatri italiani ed europei. È stato assistente alla regia per Storia di Qu di Dario Fo e Franca Rame. Nell’ambito della regia lirica, ha firmato “L’elisir d’amore” e “Rigoletto” in prestigiose coproduzioni internazionali, è stato assistente di Graham Vick nel 2019 per “Don Giovanni” all’Opera di Roma oltre a collaborare con il Festival Verdi di Parma per una messa in scena di “Traviata” nel 2020. Dal 2017 è docente della Scuola Paolo Grassi.
Crediti foto: Edoardo Piva.