Napoli. Una dimensione intima che si adatta perfettamente all’atmosfera elegante e accogliente del teatro, un ponte immaginario tra il pubblico e l’artista che spalanca le porte del suo cuore invitando i presenti in un camerino, luogo ricco di incontri, memorie, improvvisazioni e idee, un backstage di cui spesso si sa poco ma che per una sera svela il suo ingresso. Questo lo scenario che Ermal Meta, al Teatro Bellini di Napoli, ha riservato lo scorso 14 aprile ai suoi fan. Un tour teatrale che sta attraversando la penisola da qualche settimana riscuotendo un successo attesissimo ma non per questo meno genuino.
Ad accompagnare l’artista sul palco un altro giovane musicista, Davide Antonio Pio, una scelta sorprendente che ha riservato momenti comici e pillole di cultura.
Assoluti protagonisti gli strumenti che grazie alle mani e alla voce di Ermal Meta prendono vita, con un risultato che lascia sbalorditi per la ricchezza polifonica.
Una serata lunghissima, due ore e mezza di live, che i presenti hanno vissuto come un sogno lasciandosi cullare da melodie familiari ma al tempo stesso nuove: la voce di Ermal ha il sapore di un luogo accogliente, un posto speciale dove le emozioni diventano concrete. Accanto a “Un pezzo di cielo in più”, brano composto ai tempi de “La Fame di Camilla” – band storica che segna gli esordi della carriera di Ermal – canzoni simbolo come “Piccola anima” e “Ragazza paradiso”, quest’ultima in stretta connessione con “9 primavere”, due volti dello stesso amore. “Voce del verbo”, la cui parte strumentale è fortemente evocativa, ma anche tantissimi brani più recenti come “Il campione”, “La strada la decido io” e “Ironica”. Una menzione speciale per “Finché vita non ci separi”, canzone potentissima la cui resa sul palco amplifica la sua bellezza senza dimenticare “Stelle cadenti” e poi “Vietato morire”, inno leggendario firmato da Ermal, un testo in cui la storia personale dell’artista si intreccia con l’attualità da cui siamo quotidianamente schiaffeggiati.
Spazio a canzoni inedite, mai incise, che Meta ha voluto regalare al suo pubblico: “Stelle delle lunghe notti”, che ha intonato insieme ad un coro di giovani artisti partenopei, si posiziona a pieno titolo tra i brani più toccanti della serata perché ispirato ad un canto partigiano albanese.
Una scaletta ricchissima preparata con cura certosina che ha lasciato il pubblico felicemente sazio ma Ermal ha saputo sfoderare anche doti da cabarettista deliziando i presenti con aneddoti, simpatici diverbi con Davide e momenti di interazione con i presenti. D’altronde i fan napoletani con la loro energia ed il loro calore coccolano Ermal da sempre e lui ricambia con totale abnegazione questo amore, come ha più volte ribadito nel corso della serata: “Per fortuna che Napoli esiste” ha chiosato, interessandosi a più riprese alla partita che la squadra stava disputando in casa contro l’Empoli.
È stata una grande festa quella di lunedì sera, un abbraccio caloroso che ha avvolto ogni fibra di Meta con la promessa di tornare presto in questa città così amata. L’arrivederci è stato dolcissimo e struggente sulle note di “Caruso”, un testo programmatico della produzione di Dalla che Ermal ha saputo impreziosire con la sua voce e la sua sensibilità.
Il prossimo appuntamento sarà a maggio con “Le camelie invernali”, il secondo romanzo di Meta edito da La Nave di Teseo. Una storia che vedrà al centro due famiglie legate da segreti inconfessabili.
Non ci resta che attendere nella certezza che le parole di questo artista sapranno stupirci anche in veste letteraria.
Il sipario non cala, Ermal saluta il suo pubblico agitando la mano e scompare dietro la porta. La creatività non attende e lui è di sicuro già all’opera.