Roma. “Presenza” è un progetto che parla di studio e ricerca, di cosa significa studiare arte in Italia oggi, in attesa del perfezionamento della legge di riforma del settore AFAM (Alta Formazione Artistica Musicale e Coreutica). Interamente pensato e organizzato dalla rappresentanza degli studenti delle Accademie di Belle Arti e degli Istituti Nazionali per le Industrie Artistiche (ISIA), il progetto ha esordito lo scorso 14 ottobre con un evento di denuncia, presso una sala dell’Accademia ai Cantieri Culturali alla Zisa di Palermo, allestita come un atrio museale, con un corner di cataloghi e pubblicazioni da consultare. Nel corso dell’evento gli studenti hanno chiesto agli ospiti di attendere, evocando la lunga attesa che tutti gli studenti d’arte ben conoscono: da 20 anni va avanti la battaglia contro l’immobilismo della burocrazia e la mancanza di attenzione da parte dei governi, nel tentativo di portare a compimento un processo di riforma che adegui a standard internazionali le istituzioni formative del comparto artistico.
L’attesa simbolica di “Presenza” finisce oggi con l’inaugurazione di una mostra, curata e allestita da studenti e neodiplomati dell’Accademia di Belle Arti di Roma, in collaborazione con l’ISIA di Roma. Un evento che suggella la precedente azione dimostrativa, portando fuori dalle mura dell’Accademia, all’interno di una prestigiosa sede espositiva, il talento e la ricerca di 13 giovani artisti. Un momento di dialogo con la città e di presentazione del proprio lavoro.
Tutte di natura diversa, le opere danno vita a un percorso eterogeneo, che porta a riflettere sulla complessità della scena artistica attuale, dei linguaggi e dei contenuti condivisi dalle nuove generazioni. Dalla riflessione sul corpo nello spazio, propria dell’opera performativa di Debora Cristina Cocchetti, allo studio del tempo attraverso la luce portato avanti da Elisa Garrafa; dalle sculture eteree di Eleonora Monguzzi all’opera audio del Collettivo Mare Dentro, nata nel corso di una residenza d’artista sul mare di Genova. Le carte hanji a olio di Marco Eusepi raccontano poi paesaggi lievi, che si confrontano con il racconto cromatico di Alessandro Bozzoli, ispirato alla Divina Commedia. Ruota invece intorno alla parola il racconto che Tiziano Conte propone attraverso il suo libro d’artista, mentre la pratica narrativa si fa immagine interiore nel video di Ola Czuba. Ancora una riflessione sull’uomo per Alessandra Draghi, che attraverso la fotografia affronta il tema dei dodici apostoli. E se nel lavoro di David Salge il fruitore è chiamato a innescare un rapporto personale con l’opera, nell’istallazione-performance di Manuel Ghidini è l’artista stesso a offrirsi al pubblico. La povertà fa schifo – Bandiere di Mara Jvonne Raia imbastisce una riflessione sul nuovo, controverso Occidente, e infine chiude il percorso un’intensa serie di paesaggi di Francesca Santarelli, che con raffinatezza racconta Amatrice.
Ospiti dell’inaugurazione sono gli studenti dell’Accademia Nazionale di Danza e gli studenti dell’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico”, coordinati dalle Consulte, a suggellare una solida comunione di intenti fra tutti gli studenti d’arte in Italia.
Per visitare la mostra, allestita presso l’Istituto Nazionale di Archeologia e Storia dell’Arte in Piazza San Marco, n. 49, II piano, bisogna scrivere una mail a comitatoartistico.studenti@abaroma.it.