Milano. Dopo la pausa natalizia, lo Spazio Teatro No’hma torna a stupire i suoi spettatori con “L’arte della fuga – variazioni punto contro punto per un’attrice e una papera inquieta”, secondo appuntamento del Premio Internazionale il “Teatro Nudo” di Teresa Pomodoro. La produzione della compagnia svizzera “Il Funambolo”, per la prima volta a Milano, è di scena mercoledì 9 e giovedì 10 gennaio alle 21.
Ava Loiacono-Housain è l’unica interprete di una performance poetica, delicata e ironica in cui l’arte del ventriloquismo è una componente centrale dell’illusione scenica, non uno sketch fine a se stesso: accompagnata dalla papera Lilo e da altri complici di scena, un coniglio che esce dal cilindro e una marionetta di stoffa, l’attrice dialoga con se stessa, attraversando personaggi e personalità, alla spasmodica e incessante ricerca di un equilibrio e della propria identità. “L’arte della fuga” gioca sui molteplici significati della parola “fuga”: “non è solo un’arte musicale, una forma molto rigorosa” sottolineano l’attrice e il regista Mauro Guindani, “che, attraverso i meandri del “ricercare” esplora tutte le possibili variazioni attorno ad un tema, per poi ritornare indietro forzatamente. È un movimento esistenziale, una ricerca incessante che ognuno di noi almeno una volta nella vita sperimenta, per perdersi e poi ritrovarsi”.
Il filo conduttore di questo viaggio interiore è la musica: da Bellini, passando per Verdi, Bizet, Čajkovskij, sino all’omonimo capolavoro di Bach. Attraverso il gioco di un’anatra che fugge “a sinistra”, verso l’emisfero del cervello dedicato all’immaginario e della creatività, alla ricerca infinita di uno spazio, fisico ed esistenziale, per poter essere altro e non lasciarsi intrappolare dal quotidiano, il teatro diventa strumento di indagine e di riflessione sul mondo e sull’esistenza dell’uomo.
“L’arte della fuga”, osserva la presidente Livia Pomodoro, “ci permette di viaggiare in mondi fantastici e di rifugiarci nell’utopia, nell’immaginario e nel sogno. Con un sorriso intimo e poetico, ci costringe a interrogarci, a riflettere su noi stessi e sul senso delle nostre esistenze”.
Come sempre al No’hma, l’ingresso è libero e gratuito sino ad esaurimento dei posti.