Modena. Sabato 12 e domenica 13 gennaio sul palco del Teatro Storchi di Modena il nuovo monologo del funambolo della parola Alessandro Bergonzoni, Trascendi e Sali.
Negli ultimi anni il percorso di ricerca dell’artista bolognese lo ha condotto nei teatri, nei cinema e in radio, ma anche nelle pinacoteche nazionali, nelle carceri, nelle corsie degli ospedali, nelle scuole e nelle università, sulle pagine di giornali quotidiani e settimanali, nelle gallerie d’arte e nelle piazze grandi e piccole dei principali festival culturali. Bergonzoni è diventato un “sistema artistico” complesso che produce e realizza le sue idee in svariate discipline, per metabolizzare tutto e ripartire da un’altra parte facendo tesoro dell’esperienza acquisita.
E tutto questo senza mai rinunciare alla sua matrice comica, che aggiunge un’ulteriore complessità nel suo quindicesimo debutto teatrale, con la regia, come sempre, condivisa con Riccardo Rodolfi. Trascendi e sali arriva infatti dopo Urge e Nessi, spettacoli che hanno inciso profondamente Bergonzoni, aprendogli strade socialmente e artisticamente sempre più intricate e necessarie.
Uno spettacolo dove il disvelamento segue e anticipa la sparizione, dove la comicità non segue obbligatoriamente un ritmo costante e dove a volte le radici artistiche vengono mostrate per essere subito sotterrate di nuovo. Trascendi e sali come vettore artistico di tolleranza e pace, colmo di visioni che, magari, riusciranno a scatenare le forze positive esistenti nel nostro essere. Piuttosto che in avanti potrebbe essere, artisticamente, un salto di lato a dimostrazione che a volte per una progressione non è sempre necessario seguire una linea retta. Dove la carta diventa forbice per trasformarsi in sasso, dove il comico si interroga per confessare e chiedere e tornare a indicare quello che evidentemente lui vede prima degli altri.