Pomigliano d’Arco. Una vera e propria icona del jazz sul gran cono del Vesuvio. Dopo l’annuncio del concerto degli Snarky Puppy all’anfiteatro romano di Avella (12 luglio), il secondo ospite internazionale della XXIV edizione del “Pomigliano Jazz” in Campania sarà il leggendario sassofonista statunitense Charles Lloyd che chiude l’anteprima del festival, prima dei concerti della seconda parte in programma a settembre che vedranno protagonista, tra gli altri, Daniele Sepe con 2 produzioni originali.
Con il suo quartetto Lloyd si esibirà domenica 28 luglio sulla vetta del vulcano più famoso al mondo, sull’orlo del cratere fino al tramonto. Uno spettacolo di grande impatto e suggestione, in formazione speciale acustica che vedrà esibirsi il contrabbassista Reuben Rogers, il chitarrista Marvin Sewell e il batterista Eric Harland, che per l’occasione userà un corredo minimale di piccole percussioni. Un evento imperdibile che consentirà al pubblico di “Pomigliano Jazz” di confrontarsi con una delle star della musica afroamericana, in un contesto straordinario.
L’evento al Vesuvio è una esperienza unica e il concerto ne rappresenta la parte centrale. Per questo motivo il pubblico è chiamato ad osservare alcune regole fondamentali, al fine di vivere appieno questa esperienza emozionale.
L’appuntamento è alle ore 16.30 al piazzale quota 1.000 di Ercolano, dove sono situati punti ristoro e toilette. Per ragioni logistiche oltre le ore 17.00 non sarà consentito unirsi al gruppo per raggiungere il luogo del concerto. Il possesso del biglietto non garantirà l’accesso al concerto se non si rispetta tale limite di orario.
Dal piazzale si risale a piedi accompagnati dalle guide vulcanologiche, lungo una serie di tornanti straordinariamente panoramici che conducono fino all’orlo del cratere. Al concerto, acustico, si assiste seduti a terra su cuscini e non saranno consentiti applausi al fine di non disturbare la fauna presente sul cratere, nel suo habitat naturale. I musicisti suoneranno fino al tramonto. Al termine del concerto si ritorna al piazzale sempre accompagnati dalle guide vulcanologiche.
Per vivere al meglio l’evento è consigliato un equipaggiamento comodo: scarpe sportive o da trekking, felpa o k-way. L’escursione in salita è di media difficoltà.
Dopo i concerti di Richard Galliano e Marco Zurzulo (2014), del trio Maria Pia De Vito, Enrico Rava, Roberto Taufic (2015), di Enzo Avitabile con Ashraf Sharif Khan, Gianluigi Di Fenza e Rino Zurzolo (2016), del duo Paolo Fresu e Daniele Di Bonaventura (2017) e di Louis Sclavis e Dominique Pifarely (2018), toccherà al Charles Lloyd Quartet trasformare in musica le emozioni contrastanti evocate dal vulcano.
Cresciuto sotto l’ala protettiva di musicisti come BB King, Howlin’ Wolf e Johnnie Ace, Charles Lloyd ha portato il suo stile alle vette meditative di John Coltrane. Oggi è un signore che ha superato da poco gli 80 anni ed ha attraversato in maniera trasversale la storia della musica del ‘900, prestando la sua magistrale bravura anche in formazioni come i Beach Boys, the Doors e Canned Heat, dimostrando di non essere un ortodosso del jazz e di saper guardare in maniera libera alla totalità della musica. Non solo, sotto la sua ala protettiva sono sbocciati musicisti del calibro di Keith Jarrett e Michel Petrucciani, tanto per citare due nomi. E sempre grazie al suo quintetto, Jarrett conobbe il batterista Jack De Johnette, dando poi vita a quel trio che ha influenzato gran parte del jazz moderno. Per dirla con Carlos Santana: “un patrimonio internazionale”.
L’evento sul Vesuvio rientra nel progetto condiviso Green Jazz, fondato su una rete di partner istituzionali che vanno da Legambiente a Slow Food, all’Ente Parco Nazionale del Vesuvio.
Green Jazz significa suonare una musica nuova, che rispetta l’ambiente e promuove la cultura della responsabilità e della sostenibilità. Quest’anno sarà anche #vesuviusplasticfree, un ulteriore passo in avanti verso la riduzione dell’impatto ambientale ed in linea con le campagne internazionali per l’eliminazione della plastica. Pertanto, è vietato l’uso di bottiglie di plastica. Al pubblico, saranno distribuite apposite borracce da riempire alle colonnine d’acqua opportunamente installate durante il percorso di risalita.