Parma. Il Duomo di Parma ha vicino una Chiesa gemella. Perlomeno nelle dimensioni la struttura gotica di San Francesco del Prato eguaglia, infatti, la celebre cattedrale cittadina. Ma essa custodisce fra le sue navate, e negli angoli più celati, la memoria di una storia ricca e significativa, di un passato che l’ha vista prima luogo di culto e poi, a partire dall’epoca napoleonica e fin quasi ai giorni nostri, luogo di reclusione e carcere.
A breve San Francesco del Prato sarà pronto ad aprirsi a una nuova vita, grazie a una accurata opera di restauro – che la consegnerà alla collettività come nuovo simbolo della città “Capitale Italiana della Cultura” per il 2020 -, e che proseguirà per arrivare, alla fine del prossimo anno, alla sua apertura definitiva.
Nei weekend dal 14 settembre fino al 3 novembre – oltre all’eccezione dell’1 novembre e a occasionali appuntamenti su richiesta – sarà possibile partecipare a una serie di visite guidate dal basso verso l’alto. Le visite si terranno tra le 9:45 e le 12:45 e tra le 14:00 e le 17:45, con una prima parte propedeutica di circa 15 minuti nel temporary, dedicata all’illustrazione della storia della chiesa, e una seconda di mezz’ora, a circa 20 metri di quota, che offrirà l’occasione di ammirare da vicino il grande rosone a 16 raggi e il raffinato decoro delle formelle policrome e di godere di uno straordinario panorama sul centro storico. I visitatori potranno salire attraverso un ponteggio speciale dotato di ascensore e di una apposita passerella per osservare in sicurezza il tesoro artistico e architettonico e di una scala per la discesa a terra.