Calitri. Martedì 20 agosto sarà la seconda giornata “Sottaterra” dello Sponz Fest, il festival ideato e diretto da Vinicio Capossela giunto quest’anno alla settima edizione, fino al 25 agosto in Alta Irpinia. Sottaterra, peste e pianto rituale: questi i tre fuochi di questa edizione. Temi antropologici che hanno a che fare col ciclo della morte e della vita, tanto più in ambito di festa popolare che è da sempre rito di dissipazione e rigenerazione, e dunque di ri-creazione.
La mattinata di martedì si inaugura con i laboratori di preparazione cingoli e cibi e quelli per bambini. Al via anche le lezioni gratuite della Libera Università per Ripetenti e i suoi Corsi di Controaddomesticamento nel Borgo Castello di Calitri. Alle 10.30 l’antropologo Vito Teti con “Demoni e Santi. Tra inferi e cielo”; alle 11 lo scrittore e poeta irpino Paolo Saggese con “Non c’è un giorno da perdere” e alle 11.30 l’architetto designer sistemico Marta Bovio con “La lunga galleria del treno”.
Nella mattinata sarà possibile anche dedicarsi al “trekking dell’ozio” a Varo della Spina, in un percorso sul fiume Scorzella con la presenza dell’indigeno erectus irpino. Il ritrovo è previsto per le 10.30 al Convento San Francesco a Folloni – Montella.
Per gli amanti del cicloturismo, ritrovo alle 10 presso la Torre di Nanno di Calitri per il primo appuntamento con le “lamentazioni a pedali”. Da Calitri per palazzi Nobiliari, androni, storici ponti-ferrovia in ferro fino alla valle del fiume Ofanto per poi risalire per la dolce e panoramica strada a tornanti che ispirò Giuseppe Ungaretti: “Un macigno ancora morso dalla sua nascita di fuoco”.
Nel pomeriggio, sempre a Calitri, si va alla scoperta del Tesoro di San Zaccaria: una peregrinazione salvifica, alla ricerca di una cura tramandata dagli avi e custodita sottoterra.
Scesa la sera, spazio alla Grande Cingolata del Martedì Grasso. Re della serata il “cingolo”, lo gnocchetto di pasta fresca preparato collettivamente alla maniera paesana, in tutte le declinazioni di condimento. Ospite d’onore all’assaggio e distribuzione: Chef Rubio. A seguire, si inscena la “Morte di Carnevale”, con la partecipazione di E Zezi, Gruppo Operaio di Pomigliano (Angelo De Falco, Alessio Sica, Enzo Salerno, Caterina Bianco, Francesco Di Cristofaro, Paolo Esposito Mocerino, Dario Mogavero, Massimo Ferrante), dal 1974 capace di mescolare teatro popolare e satira politica e raccontare i fatti e le cose che ha davanti agli occhi: le campagne, i contadini, le tammurriate (“Alfasud”), le fabbriche e fabbrichette che saltavano in aria (“Sant’Anastasia”), il lavoro (“C.I.G.”, “Giuvinotte e signurine”), i prepotenti (“Capipallisti”, “Gi Sette Zimbre e crapetti”) e tant’altro, compresi loro stessi. La serata sarà impreziosita dalla presenza di alcuni ex di lusso come Marcello Colasurdo, Salvatore Iasevoli e Bruno Senese.
La notte sponzata prosegue con danze spontanee, tarantella e i tamburi di Peppe Leone. Piazza Immacolata e l’Arco degli Zingari si popolano con il “MUCCHIO SALVAGGIO IN MOVIMENTO”, un manipolo di musicisti a piede libero che travolgerà il Fest con esibizioni anche estemporanee e spesso non annunciate. Sono il cowboy solitario texano Micah P. Hinson; il mariachi solitario Flaco Maldonado, fondatore del mitico Florida di Modena; i Mariachi Tres Rosas, formazione locale di finti mariachi in finta divisa che mischiano canzoni locali a finti classici di rancheras; il mitologico combo di musica locale da ballo della Banda della Posta; il canto iberico e la chitarra solitaria di Victor Herrero; l’After sat band.
E ancora il rebetiko con uno dei maggiori compositori e suonatori di buzuki degli ultimi 50 anni, il greco Manolis Pappos, e l’instancabile ri-trovatore del rebetico delle origini Dimitri Mistakidis alla chitarra.
Lo Sponz Fest 2019 è plastic free e per pagare si potranno usare gli “sponzini” di terracotta, una moneta di terra che omaggia anche la secolare tradizione ceramica del paese capofila, e nuove modalità di transazione economica come l’App Satispay.