Roma. Giovedì 19 settembre alle ore 18:30, nella Sala Dalí dell’Instituto Cervantes a Piazza Navona, si inaugurerà la mostra di videoarte “La emancipación de la disonancia”, a cura dell’artista canario Adonay Bermúdez. La mostra sarà visitabile fino al 17 ottobre.
La mostra itinerante è promossa da Gran Canaria Espacio Digital, centro culturale specializzato in arte audiovisiva dell’Assessorato alla Cultura del Consiglio Comunale di Gran Canaria (Spagna). La tappa romana è una co-produzione IILA – Instituto Cervantes, con la collaborazione della Real Academia de España en Roma e di Canarias Crea.
Il concept della mostra parte da una riflessione filosofica e antropologica sull’utilizzo della musica, nella Storia dell’Uomo, come dispositivo per influenzare inconsciamente le persone. A causa dei mass media, la musica si è trasformata in una mercanzia che intrattiene e idiotizza il popolo mediante la strategia della ripetizione.
Considerato il grande contributo di Schönberg, nonché uno dei più importanti nella Storia della musica, la emancipación de la disonancia consisteva in una sorta di liberazione tonale, ovvero la rottura dei canoni e la comparsa di una ricchezza di sfumature. Proseguendo su questa stessa chiave di lettura, i sette artisti che partecipano a questa mostra collettiva manipolano la musica in quanto atto sovversivo e vi attribuiscono l’obiettivo inverso: fanno in modo che il cittadino si risvegli dal proprio stato di torpore. Francis Naranjo (Spagna), Diego Lama (Perù), Regina José Galindo (Guatemala), Saskia Calderón (Ecuador), Joaquín Segura (Messico), Federico Solmi (Italia) e María Cañas (Spagna), tutti di riconosciuta traiettoria internazionale, (ri)utilizzano l’elemento sonoro come canale per destrutturare situazioni egemoniche e creano un fermento intellettuale, basato su ritmi e parole, che spingono lo spettatore a discernere violenza, ideologia, declino dell’essere umano.