Roma. Grandissimo successo di pubblico e critica al Museo delle Civiltà, lo scorso 26 ottobre, per l’inaugurazione della mostra “Avvicinàti amici, c’è Busacca”.
In occasione della Giornata Nazionale del folklore e delle tradizioni popolari, il Muciv ha reso omaggio al Re dei Cantastorie ospitando, a trent’anni dalla scomparsa, una mostra contenente cartelloni, locandine, foto, dischi, libretti, documenti ufficiali e cimeli di famiglia.
L’evento patrocinato dal Mibact, Istituto Centrale per i Beni sonori ed audiovisivi, Istituto Demoetnoantropologico, Comune di Paternò, Museo Casa del Cantastorie, Università di Messina, SIEDAS, è stato introdotto da una conferenza a cui hanno preso parte i Direttori dei tre Istituti: Filippo Gambari, Leandro Ventura, Sabina Magrini, il Sindaco di Paternò, Città natale di Ciccio Busacca, l’Avv. Claudia Barcellona, che si occupa di tutela e management del patrimonio immateriale del Cantastorie, il dott. Alessandro Nicolosi, Responsabile del Museo Casa del Cantastorie e Francesca Busacca, nipote dell’artista paternese e Presidente dell’Associazione organizzatrice.
Ciccio Busacca è non solo il più importante cantastorie italiano, ma è anche uno dei primi artisti ad aver utilizzato l’espressione artistica in favore della cultura antimafia.
Vittima della mafia egli stesso, costretto a lasciare l’amata Sicilia unitamente alla propria famiglia a causa delle minacce subite, lottò fino alla fine per risvegliare le coscienze delle masse, dicendo “no” ai soprusi, al capolarato, denunciando la corruzione delle classi politiche ed ecclesiastiche.
In “esilio” al nord, ebbe supporto dapprima dall’amica Rosa Balistreri, poi da Dario Fo e Franca Rame, con cui fondò La Comune e iniziò un sodalizio artistico fruttuoso e durevole.
La mostra, visitabile per tutto il mese di novembre, fa parte di una serie di iniziative, volte anche e soprattutto in favore dei giovani, che si protrarranno fino al prossimo settembre in diverse parti d’Italia con il duplice intento di rendere omaggio a questo rappresentante della cultura italiana e di ribadire, forte, deciso, il “No Mafia”.
La manifestazione segna anche l’avvio di un’importante collaborazione fra il Comune di Paternò, patria dei cantastorie, il Muciv e l’Icbsa.