Brescia. Presso il bellissimo e suggestivo Palazzo Martinengo, si terrà una rassegna di novanta capolavori, dal Rinascimento alla Belle Epoque, per testimoniare il ruolo della donna nella storia dell’arte che prende il nome “Divina Creatura. Donne nell’arte da Tiziano a Boldini”. Ci saranno opere famose di artisti come il Guercino, Andrea Appiani, Francesco Hayez, Giovanni Boldini, Giuseppe De Nittis, Federico Zandomeneghi, il Pitocchetto che attraverso le loro opere hanno saputo rappresentare le più sottili sfumature del mondo femminile. Un mondo così etereo, dalle infinite declinazioni, che nel tempo molti artisti hanno cercato di catturare e imprimere su tela, ma in questa rassegna solo questi autori hanno saputo intravedere oltre dei corpi. Hanno dipinto la delicatezza, la riservatezza femminile, la bellezza dell’essere donna.
Il percorso espositivo si articola e si suddivide in otto sezioni tematiche: sante ed eroine bibliche; mitologia in rosa; ritratti di donne; natura morta al femminile; maternità; lavoro; vita quotidiana; nudo e sensualità. Per il visitatore sarà un viaggio nuovo perché potrà visualizzare dipinti inediti, scoperti di recente, e mai esposte prima. Sarà un tema di grande suggestione che avrà una ricaduta nella contemporaneità. Saranno approfonditi argomenti di attualità come la differenza di genere, le donne e il lavoro, la maternità, i femminicidi, disparità tra uomo e donna, le violenze domestiche e l’emarginazione sociale. Ci saranno dibattiti e convegni che mireranno ad attualizzare questi temi e permetteranno un confronto diretto, sensibilizzando anche i più giovani.
La mostra di Palazzo Martinengo mostretà donne della religione (i testi sacri e i libri agiografici hanno ispirato tele dedicate alle sante della cristianità come Maddalena col vasetto di unguenti, Caterina con la ruota dentata, Barbara con la torre, Margherita con il drago, Cecilia con gli strumenti musicali e Lucia con gli occhi in mano o alle eroine bibliche dell’Antico Testamento come Giuditta, Salomè, Dalila, Susanna e Betsabea), della letteratura, della mitologia (dee come Diana, Venere, Minerva, Giunone e figure come Leda, Europa, Onfale, Circe, Dafne), della storia antica (come la regina d’Egitto Cleopatra, che decise di togliersi la vita, dopo il suicidio dell’amato Antonio, per non consegnarsi viva nelle mani dell’acerrimo nemico Ottaviano e subire la pubblica umiliazione; a Lucrezia, che si trafisse il petto con il pugnale dopo essere stata avvilita e violentata da Sesto Tarquino; e a Sofonisba, che bevve il veleno inviatogli dal marito Messinissa per non vivere un’esistenza mortificata come schiava dei romani). Nell’ambito della pittura dell’ottocento, verrà esposto il tema della donna nella sua dimensione quotidiana, facendo riferimento alle opere di Giovanni Boldini.
Boldini, nei suoi ritratti, non esita a valorizzare o esaltare la bellezza fisica della ritratta. Egli, infatti, sottrae le sue muse alla condizione di ordinaria quotidianità alla quale erano state destinate dalla pittura realista e le trasforma in spettacolari divinità terrene, facendosi in questo modo cantore di uno splendore assoluto e senza tempo. Questa trasfigurazione estetica, tuttavia, viene affiancata da un’attenta introspezione psicologica. Boldini, infatti, amava visceralmente le sue donne e nei suoi ritratti fu in grado di svelare le parti più intime delle loro personalità, lasciandone intravedere anche quel cono d’ombra legato alle aspirazioni trattenute, ai sentimenti nascosti, alle pulsioni più autentiche e laceranti, più o meno represse in nome dell’ipocrita morale borghese. Ecco, allora, che nei ritratti boldiniani emerge l’inestricabile universo sotterraneo femminile: l’occhio dell’osservatore, inizialmente depistato dall’avvincente bellezza delle “divine”, riesce in questo modo ad andare oltre l’esteriorità delle carni e degli abiti eleganti e a carpirne l’intima essenza, scorgendo in questo modo un ampio spettro caratteriale nel quale affiorano non solo lascivia e disinibizione, ma anche determinazione, orgoglio, delicatezza, energia e fragilità.
Le protagoniste di questo percorso espositivo saranno le scuole che prenderanno parte a percorsi tematici, con l’obiettivo di avvicinare i più giovani al meraviglioso mondo dell’arte e sensibilizzarli sui temi legati al mondo femminile.