Milano. Per il secondo appuntamento del programma 2019/20 il Teatro No’hma ha scelto “Circe”, una delle figure più note e ambigue della mitologia greca, una donna misteriosa e inquietante che attraverso l’intervento drammaturgico e registico di Tarasco diventa quanto mai pertinente al tema di questa stagione, “Il Mondo che vorremmo”. La cornice in cui “Circe” viene raccontata è fosca, definitiva, il confine verso un possibile riscatto sembra valicato senza possibilità di ritorno. Lo spettacolo andrà in scena il 20 e 21 novembre alle ore 21. L’ingresso è gratuito fino ad esaurimento posti.
Chi è Circe? Una dea? Una maga? Un’ingannatrice? Un’avvelenatrice? Perché vive sola su un’isola sperduta in mezzo al mare? Perché trasforma gli uomini in maiali? Molti misteri avvolgono questa figura inquietante. Lo spettacolo è un’indagine, un viaggio alla scoperta di una donna la cui vera storia non è stata ancora raccontata. La nostra Circe vive in una casa-discarica, l’antro oscuro di un’accumulatrice seriale, un’isola di ciarpame, una distesa di sacchi della spazzatura e oggetti dimenticati, retaggio di una civiltà in rovina, la nostra. Fumi d’incendi oramai spenti s’innalzano stanchi verso il cielo. Il cielo è sempre plumbeo. Tuoni lontani che annunciano una tempesta sempre in agguato che non riesce mai a scatenarsi. Da una radio abbandonata fuoriesce una vecchia canzone. Sempre la stessa. In questa terra di nessuno assistiamo al finale di una partita che Circe ha giù perduto, come tutti noi.