Foggia. Nel mese di dicembre e di gennaio saranno esposte, presso la sala Azimut di via Garibaldi a Foggia, trenta celebri opere del famoso pittore siciliano Renato Guttuso, dipinti a olio su tela, chine, tecniche miste e chiaroscuri con diversi soggetti. L’esposizione sarà curata da Giuseppe Benvenuto con il Patrocinio del Comune di Foggia.
Nelle sue trenta opere ritroviamo il tema dell’amore per la propria terra, una Sicilia accogliente ma al contempo ancestrale, l’amore per la giustizia sociale dichiarato in un’epoca in cui regnava l’ideologia fascista, l’amore per la bellezza femminile, soprattutto per la sua Musa ispiratrice Marta Marzotto, stilista e modella.
Una delle sue opere più famose che troveremo all’interno della mostra sarà la “Crocifissione”, dipinta tra il 1940 e 1941. Il quadro venne apertamente criticato sia dalla chiesa cattolica che dal regime fascista e venne posto sotto accusa per la nudità dei personaggi, per la crudezza della rappresentazione, evidente riferimento alla crudeltà della guerra, e per l’interpretazione laica del tema sacro. Questo dipinto, realizzato con colori accesi e contrastanti, rappresenta figure deformate e spigolose, e Guttuso riesce a sottrarre i personaggi da una collocazione temporale. Ciò risente anche delle influenze del cubismo di Picasso e del suo capolavoro “Guernica”.
Negli anni della guerra conosce Maria Luisa Dotti, chiamata Mimise, che diventerà sua compagna di vita, una donna che l’artista ritrae in un famoso dipinto del 1940 dal titolo “Mimise che dorme”. Musa ispiratrice dell’artista sarà anche Marta Marzotto, stilista e modella. Dal loro primo incontro a Milano, nel 1967, nascerà una passione travolgente che durerà venti anni, fino al 1986, nonostante entrambi siano sposati. A lei sono ispirate le opere della serie “Le cartoline”.
Tra le opere più famose di Guttuso ci sono “I funerali di Togliatti” del 1972, opera che ci immerge nel corteo funebre del noto politico e che diverrà Manifesto del PCI, “La Vucciria” del 1974, che ritrae le carni esposte del famoso mercato di Palermo, in cui è evidente il legame fortissimo che lega l’artista alla sua terra, la Sicilia, e “La Spiaggia” degli anni 1955–1956, in cui si può notare un ritratto di Pablo Picasso, mentre si asciuga sventolando un asciugamano rosso come se fosse il drappo di un torero.
Un dipinto dal profondo pathos è “La fucilazione in campagna”, in stile espressionista, che rappresenta l’uccisione del famoso poeta Federico Garcia Lorca da parte dei soldati franchisti. Questo dipinto trae ispirazione dal quadro di Francesco Hayez, famoso per il dipinto “Il bacio”, intitolato “Le fucilazioni del 3 maggio”. Guttuso con questa opera vuole dimostrare la cruda realtà della guerra e la drammatica situazione dell’Italia.
Guttuso è stato pittore di numerose opere dallo stile multiforme ed ha lasciato un segno indelebile per la sua lotta e la sua denuncia nel tema della ingiustizia sociale, visibile in diversi lavori, che hanno dato un forte impatto sociale alla generazione del suo tempo.