Bologna. La compagnia Kepler-452 torna in scena al Teatro Arena del Sole dal 5 al 15 dicembre, dopo il successo e la lunga tournée de “Il giardino dei ciliegi – Trent’anni di felicità in comodato d’uso”, con il nuovo spettacolo “F. Perdere le cose”, una produzione ERT Fondazione che ha visto il suo debutto a VIE Festival lo scorso marzo.
Dopo avere portato sul palcoscenico una coppia di bolognesi sgomberati dalla loro abitazione per far spazio all’apertura del più grande parco agroalimentare al mondo, FICO, ora la compagnia racconta la storia di F., un senzatetto di origine nigeriana, in Italia da vent’anni, conosciuto a Bologna in un dormitorio per persone con problemi sanitari. Questa volta però F. non può salire sul palco con gli attori, perché privo di documenti e di tutela alcuna. È così che insieme alla sua storia i Kepler-452 portano in scena anche le odissee burocratiche, le difficoltà e le contraddizioni che si trova ad affrontare chi non possiede un permesso di soggiorno. Una seconda foto mossa della città di Bologna, un’indagine intorno a una biografia e un nuovo tentativo di coinvolgere sul palco il protagonista della storia.
Il fulcro del lavoro di Kepler-452 è il rapporto con la realtà e con i cosiddetti “attori-mondo”, non professionisti del teatro coinvolti sulla scena non in virtù delle loro abilità teatrali, ma in quanto portatori di un mondo, di una storia.
F. è infatti un protagonista che non può entrare in scena, non può nemmeno essere nominato per intero, ma indicato dalla sola iniziale del suo nome, puntata.
F. è una storia che nasce da un incontro avvenuto ai margini del tessuto urbano, là dove tende a sfrangiarsi, a farsi rarefatto e oscuro: un’esperienza affascinante, perturbante e difficilmente raccontabile, come afferma la compagnia. Proprio intorno a questa difficoltà si dipana lo sforzo degli attori, che cercano di ricostruire in scena quello che è accaduto nel corso di due mesi d’inverno trascorsi insieme a F., relazionandosi con un assente e ragionando ad alta voce insieme agli spettatori. F. è anche una decisa e imprecisa collezione di dispositivi per evocare un protagonista mancato per un motivo ridicolo: lo smarrimento dei documenti, che può diventare, oggi, simile alla perdita della propria identità.
Kepler-452 si muove così tra le leggi dello Stato cercando di misurarne gli effetti sulla vita degli esseri umani, sospesi ancora una volta tra “illuminismo e magia”.
Il testo dello spettacolo “F. Perdere le cose” è pubblicato nella collana “Linea” di ERT Fondazione e Luca Sossella editore.