Modena. “fedeli d’Amore” è un “polittico in sette quadri”, un testo di Marco Martinelli pensato per un’unica voce, quella di Ermanna Montanari, premio Ubu 2018 come miglior attrice o performer.
Questo “polittico” per il palcoscenico, al Teatro delle Passioni di Modena oggi e domani alle ore 21, arricchisce l’itinerario che, insieme a Ravenna Festival, Marco Martinelli, Ermanna Montanari e il Teatro delle Albe hanno iniziato nel 2017 con “Inferno”, e che prosegue nel 2019 e 2021 con le altre due cantiche della Divina Commedia.
“fedeli d’Amore” è un testo di Marco Martinelli “attorno” a Dante Alighieri e al nostro presente. A parlarci, nei singoli quadri, sono voci diverse: la nebbia di un’alba del 1321, il demone della fossa dove sono puniti i mercanti di morte, un asino che ha trasportato il poeta nel suo ultimo viaggio, il diavoletto del “rabbuffo” che scatena le risse attorno al denaro, l’Italia che scalcia se stessa, Antonia figlia dell’Alighieri e “una fine che non è una fine”.
Queste voci ci parlano del profugo, del poeta fuggito dalla sua città che lo ha condannato al rogo e ora è sul letto di morte in esilio, a Ravenna, in preda a febbre malarica. La nebbia per prima si infila nelle fessure delle finestre, entra in quella cameretta e ce lo descrive sulla soglia del passaggio estremo. Quelle voci sono sospese tra il Trecento e il nostro presente e la scrittura di Martinelli accetta, e non da oggi, la sfida dantesca di tenere insieme “realtà” politica e metafisica, cronaca e spiritualità.
Amore è evocato come stella polare dei fedeli d’Amore, forza che libera l’umanità dalla violenza, che salva “l’aiuola che ci fa tanto feroci”.