Roma. Nuovo mese, nuovi appuntamenti all’HUB culturale di Officina Pasolini Regione Lazio, il laboratorio creativo di alta formazione coordinato da Tosca, Massimo Venturiello e Simona Banchi.
Giovedì 6 febbraio alle 20.30 sarà proiettato il film documentario “ulli e pupe”, storia sentimentale degli anni ’50 alla presenza dei registi Steve Della Casa e Chiara Ronchini. Un racconto particolare della storia d’Italia, dal dopoguerra all’alba degli anni Sessanta, tra cinema, radio e musica attraverso sogni, mode e aspirazioni dei giovani di allora, ragazzi che avevano vissuto impotenti gli orrori del conflitto e che iniziavano a progettare un futuro nuovo, pieno di speranze, ma anche denso di contraddizioni che puntualmente esploderanno in seguito. Tra balli e canzoni, tra tradizioni secolari e mutamenti repentini, scorre il film del paese che comincia a diventare quello che ancora oggi conosciamo, con le sue imprese straordinarie e i suoi peccati originari. Un paese che in un pugno di anni visse un cambiamento come non viveva da secoli, in un racconto intessuto di magiche immagini di archivio e di alcuni film simbolo, contrappuntate con le analisi che gli intellettuali più lucidi già proponevano mentre tutto questo avveniva.
Martedì 11 febbraio alle ore 21.00 arriva un ospite d’eccezione, Dario Argento, uno dei registi italiani più conosciuti nel mondo, oggetto di un culto che spazia dagli appassionati dell’horror a Banana Yoshimoto. Per omaggiarlo alla vigilia dei suoi ottant’anni il prossimo 7 settembre, in un momento importante della sua carriera (il suo esordio al cinema è avvenuto cinquant’anni fa, ma da sessant’anni frequenta il mondo della settima arte), Hollywood Party – la storica trasmissione di Rai Radio3 dedicata al cinema – ha pensato ad un incontro live in collaborazione con Roma Lazio Film Commission. “Brividi a Roma – Il cinema di Dario Argento” sarà il primo degli appuntamenti di “L’industria del meraviglioso – Il grande cinema a Roma e nel Lazio”, ciclo di incontri con e su grandi personaggi del cinema italiano organizzati e promossi dalla Fondazione Film Commission di Roma e del Lazio. Di fronte al pubblico, i conduttori di Hollywood Party Alessandro Boschi, Alberto Crespi, Steve Della Casa e Roberto Silvestri incontreranno il regista e commenteranno con lui il suo rapporto con la città di Roma, dove ha girato gran parte dei suoi film italiani. La serata sarà trasmessa da Rai Radio3 domenica 16 febbraio alle 19.00 durante una puntata speciale del Cinema alla Radio di Hollywood Party.
Giovedì 13 alle 21.00 il duo composto da Daniele Di Bonaventura e Giovanni Ceccarelli, bandoneon e pianoforte, presenta in concerto l’ultimo progetto discografico “Eu te amo – The music of Tom Jobim”, omaggio al grande compositore brasiliano. Il sobrio e delicato stile pianistico, l’emozionante inventiva melodica, le sofisticate armonie, i testi ricchi di poesia fanno di Jobim il principale protagonista della “bossanova” insieme a João Gilberto, nonché uno dei più influenti compositori del XX secolo. I due musicisti, che apprezzano profondamente e traggono entrambi ispirazione dal mondo musicale di Jobim, eseguiranno per lo più brani tra i meno conosciuti del repertorio del musicista brasiliano.
Torna venerdì 14 alle 21.00, questa volta in una “Edizione San Valentino”, Mio Cugino, lo story live di successo nato da un’idea di Mauro Pescio, attore teatrale e autore radiofonico. Quattro persone comuni con quattro storie da raccontare, talmente inverosimili e assurde da sembrare inventate… ed effettivamente una lo è! Sarà proprio il pubblico, dopo aver posto una serie di domande agli “storytellers”, a dover indovinare quale fra essi sia il “bugiardo” e guadagnarsi così l’ambito premio Mio Cugino. Le persone che si alterneranno sul palco sono persone qualsiasi, ogni volta diverse, dal notaio o al panettiere, dal giornalista o al muratore, tutti con la voglia di raccontare episodi singolari delle loro vite, che verranno condivisi per farci riflettere, per insegnarci qualcosa, per farci sorridere o semplicemente per permettere a chi le racconta di sfogarsi un po’. L’unica regola sarà che nessuno si dovrà prendere troppo sul serio e tutti dovranno avere un po’ di voglia e di coraggio di abbassare la maschera.
Sabato 15 alle 21.00 quattro nuovi artisti si divideranno il palco presentando un estratto dei loro nuovi lavori in “Spazio Concerto OFF”: gli interpreti e la nuova canzone d’autore. Alternando poetica e urgenza espressiva Jacopo Troiani, Chiara Bruno, Lorenzo Lepore e Marta Giardina daranno vita a un interessante concerto che è avanscoperta di nuove tendenze creative e di inediti itinerari musicali tracciati abilmente da questi talentuosi cantautori e interpreti del terzo millennio.
Martedì 25 alle 21.00 la vicenda di Il giocatore, romanzo del 1867 tra i più autobiografici di Dostoevskij, andrà in scena nell’adattamento e regia di Gigi Palla, autore di grandi successi per il teatro ragazzi, anche interprete sulla scena insieme a Gabriella Praticò. Uno spettacolo pensato appunto per un pubblico più giovane, un adattamento che si sofferma su quelle che sembrano essere le due sole passioni del protagonista, Aleksej: il gioco e le donne. Un testo esemplare scelto per indagare il potere seduttivo del gioco e poter condividere l’allarme lanciato dalle ultime ricerche in tema di ludopatia giovanile, non molto distanti da altri temi più celebrati come il bullismo, l’intercultura, le tossicodipendenze e così via.
Mercoledì 26 alle 21.00 Giovanni Truppi, uno degli esponenti più importanti della scena musicale indipendente italiana, si racconta in una serata dal titolo “Un poeta in canottiera”, condotta dal giornalista Felice Liperi insieme a Tosca. Con l’intermezzo di alcuni brani, eseguiti in versione unplugged, il cantautore napoletano ripercorre le tappe principali della sua carriera, presentando i suoi ultimi progetti: 5, l’Ep figlio dell’ultimo album Poesia e civiltà, e Cinque, libro a fumetti che ne accompagna l’uscita dal 30 gennaio. Polistrumentista e cantante, Giovanni Truppi ha raccolto negli anni molti apprezzamenti di stima e ammirazione per la sua attitudine alla scrittura e alla composizione. Lo spessore e gli argomenti di alcuni suoi testi da una parte rievocano i grandi del cantautorato italiano degli anni ‘70, ma al contempo percorrono strade del tutto inedite.