Torino. Una storia senza tempo d’amicizia e d’amore, di sogni e di speranze, per far rivivere ai più giovani la magia di un melodramma che scorre via con il ritmo di un film. Torna venerdì 20 marzo 2020 alle 20 al Teatro Regio l’opera pocket “La bohème, i ragazzi e l’amore”, da “La bohème” di Giacomo Puccini. Adattato e scritto da Vittorio Sabadin con la regia di Vittorio Borrelli per il cartellone “In famiglia”, lo spettacolo rivisita in formato tascabile la celebre opera pucciniana per i giovani dagli 11 ai 18 anni, per le famiglie e per il pubblico in erba che voglia avvicinarsi al mondo della lirica con la curiosità della prima volta. Sul podio dell’Orchestra del Teatro Regio è impegnato Giulio Laguzzi, il Coro del Teatro Regio e il Coro di voci bianche del Regio e del Conservatorio “G. Verdi” sono preparati rispettivamente da Andrea Secchi e Claudio Fenoglio. Le scene e i costumi, ricavati dai bozzetti originali disegnati da Adolf Hohenstein per la prima assoluta al Regio nel 1896 e ora custoditi dall’Archivio Storico Ricordi, sono gli stessi ideati per il nuovo allestimento de “La bohème” in scena nella Stagione in corso con la regia di Paolo Gavazzeni e Piero Maranghi. Le luci sono curate da Andrea Anfossi. Protagonisti sul palco Ashley Milanese (Mimì), Jay Kwon (Rodolfo), Alessandra Della Croce (Musetta), Timofei Baranov (Marcello), Gabriel Alexander Wernick (Schaunard), Francesco Leone (Colline) e Matteo Peirone (Benoît e Alcindoro).
Tratto dal libretto originale di Luigi Illica e Giuseppe Giacosa, lo spettacolo è proposto nella rilettura di Vittorio Sabadin, già vicedirettore e attualmente editorialista de “La Stampa”, nonché fine studioso del patrimonio operistico italiano che per il Regio ha scritto nuove drammaturgie per il “Flauto magico”, “Le nozze di Figaro” e “La Cenerentola”, presentate nelle scorse stagioni. A raccontare la spensieratezza giovanile, ma anche i suoi drammi, dei quattro amici Mimì, Rodolfo, Musetta e Marcello nello scorcio decadente della Parigi fin-de-siècle non saranno solo le pagine più note del melodramma ma anche le parole dell’attrice Chiara Buratti, chiamata a illustrare i diversi quadri nel ruolo di una cantante d’opera che nel passato interpretò Musetta.