Bologna. A partire da sabato 23 maggio gli otto movimenti che compongono “Santa Estasi. Atridi: otto ritratti di famiglia” di Antonio Latella saranno visibili sul sito di Emilia Romagna Teatro nella pagina ERTonAIR, che raccoglie tutte le iniziative della Fondazione realizzate in questo periodo di isolamento dovuto all’emergenza da Covid-19.
Ogni giorno alle ore 18.00 sarà online un nuovo capitolo fino a domenica 31 maggio, data in cui sarà possibile assistere agli otto spettacoli in forma di maratona dalle ore 15.00.
I video, a cura di Lucio Fiorentino, rimarranno disponibili nella pagina ERTonAIR fino al 30 giugno.
Nato nel 2016 dal Corso di Alta Formazione che Antonio Latella ha condotto per Emilia Romagna Teatro Fondazione dirigendo sedici attori e sette drammaturghi, “Santa Estasi” è diventato un vero e proprio caso teatrale: nel 2016 ha vinto il Premio Ubu per le categorie “Spettacolo dell’anno” e “Nuovo attore, attrice o performer (under 35)” assegnato all’intero cast; nel 2017 è stato ospite della 71° edizione del Festival D’Avignone e nel 2018 al Piccolo Teatro di Milano.
Direttore della Biennale Teatro di Venezia e artista caro a ERT per cui ha firmato numerose regie – nel 2012 “Un tram che si chiama desiderio” (Premio Ubu e Premio Hystrio alla regia), nel 2013 “Il servitore di due padroni” (Premio Ubu a Roberto Latini come miglior attore), nel 2015 “Ti regalo la mia morte, Veronika” (Premio Ubu a Monica Piseddu come migliore attrice) e infine nel 2019 “La valle dell’Eden” – Antonio Latella si è posto nei cinque mesi di lavoro per la creazione di “Santa Estasi” come maieuta, senza risparmiarsi in dedizione e ispirazione, in linea con quello che è il suo approccio in sede di produzione tout court. Con la messa a punto di un linguaggio nuovo, fatto di disinvoltura attoriale e drammaturgica, di coralità e illuminazione, ha attraversato il mito degli Atridi nelle sue pieghe più buie, restituendogli nuovi gradi di corporeità.
“Santa Estasi” mette in scena il tema della famiglia e delle generazioni a confronto. Padri, madri e figli contemporaneamente presenti come personaggi, ma, tutti, impersonati da un gruppo di sedici giovani attori che rappresentano, di fatto, l’ultima generazione di quelli che possiamo forse definire non solo “figli” ma addirittura “orfani” di una guida, di un padre, di una madre, di un’istituzione che li accolga, di maestri delle precedenti generazioni.
La saga della famiglia degli Atridi ha inizio con una sfida agli dei, basata sul gesto originario di un padre, Tantalo, pronto a sacrificare il proprio figlio Pelope. È una maledizione per l’intera discendenza, che mette in gioco temi quali la contesa del potere, la vendetta, il peso della colpa, la preparazione sorda della catastrofe. L’ensemble ha dato vita a un prezioso lavoro di riscrittura originale, con la supervisione dei drammaturghi e collaboratori di Latella, Federico Bellini e Linda Dalisi, producendo otto spettacoli distinti e concatenati, ognuno dedicato a una figura mitologica, prevalentemente attingendo da Euripide e Sofocle, con incursioni in Eschilo e Seneca, e traendo ispirazione anche da Pasolini e Beckett, da Simone Weil e Angelopoulos per la parte finale.
Al via quindi sabato 23 maggio, con “Ifigenia in Aulide” da “Tieste” di Seneca e “Ifigenia in Aulide” di Euripide. In questo primo capitolo si indagano le origini della maledizione. Gli uomini-eroi della tragedia si stanno sgretolando, l’espiazione spetta alle donne: in questa cornice si inserisce l’atto eroico compiuto da una bambina, la cui ricerca d’identità si trasforma in sacrificio.
Domenica 24 maggio è la volta di “Elena” da “Le Troiane” e Elena di Euripide, il mito della donna che per bellezza superava tutte le altre. Elena si aggira attorno al cavallo di Troia oppure si trova in Egitto? Qual è la verità e quante sono le esistenze di Elena?
Si ispira a Eschilo il terzo capitolo “Agamennone”, online lunedì 25 maggio. Il tentativo è quello di tradurre la favola eterna del potere e del bisogno d’infinito dell’uomo in un tempo universale. Un testamento tradotto per la scena contemporanea.
Martedì 26 maggio “Elettra” da Euripide: l’incontro di Elettra con il fratello Oreste. Solo una domanda rimane sospesa: Oreste, senza Elettra, avrebbe ucciso sua madre?
L’ultimo degli Atridi, “Oreste”, sarà online mercoledì 27 maggio: un adattamento da Euripide che mostra Oreste come un ragazzo, vittima del peso della storia e dell’inevitabilità dei suoi crimini.
Giovedì 28 maggio ecco le “Eumenidi” di Eschilo: Oreste si addentra qui nel reame dei sogni, il solo luogo dove poter affrontare i fantasmi che lo perseguitano. Un viaggio labirintico alla ricerca della sua identità.
Venerdì 29 maggio “Ifigenia in Tauride”: Ifigenia è stata graziata da Artemide appena prima di essere sacrificata da suo padre e vive nella Tauride come sacerdotessa. Si dedica allo studio dei corpi immolati alla Dea.
“Crisotemi” di Linda Dalisi è l’ultimo degli otto capitoli di “Santa Estasi”, online sabato 30 maggio. Crisotemi è figlia di Agamennone e Clitemnestra ma nessun tragediografo l’ha resa protagonista a differenza di Ifigenia, Elettra o Oreste. Linda Dalisi la immagina in attesa nella grande casa di famiglia, come sola testimone degli eventi. Il senso tragico di Crisotemi è il suo non essere tragedia: per l’eroe non c’è spazio per il calore domestico.
Domenica 31 maggio dalle ore 15.00 sarà possibile assistere agli otto capitoli in forma di maratona; tutti i video di “Santa Estasi” saranno poi disponibili nella pagina ERTonAIR fino al 30 giugno.
CALENDARIO
Sabato 23 maggio, ore 18.00: Ifigenia in Aulide (1 ora e 40 minuti)
Domenica 24 maggio, ore 18.00: Elena (1 ora e 45 minuti)
Lunedì 25 maggio, ore 18.00: Agamennone (1 ora e 15 minuti)
Martedì 26 maggio, ore 18.00: Elettra (1 ora e 50 minuti)
Mercoledì 27 maggio, ore18.00: Oreste (1 ora e 50 minuti)
Giovedì 28 maggio, ore 18.00: Eumenidi (1 ora)
Venerdì 29 maggio, ore 18.00: Ifigenia in Tauride (1 ora e 40 minuti)
Sabato 30 maggio, ore 18.00: Crisotemi (1 ora)
Domenica 31 maggio a partire dalle ore 15.00: maratona degli otto spettacoli