Roma. Ancora tre nuovi titoli per la stagione di “Teatro Digitale” dell’Opera di Roma – di cui due prime visioni in assoluto – programmati nell’ultima settimana di maggio sul sito e sul canale You Tube ufficiale del Teatro: l’opera “La damnation de Faust”, il balletto “Lo schiaccianoci” e la creazione “Waiting for the Sibyl”. Tre lavori che rispecchiano a pieno le linee guida che hanno segnato le ultime stagioni: Roma Opera aperta, un teatro capace di rappresentare il meglio del teatro musicale internazionale di oggi con aperture a grandi produzioni e novità contemporanee, senza dimenticare il repertorio.
Si parte con “La damnation de Faust” di Hector Berlioz che ha aperto la stagione operistica 2017-18. Grazie alla collaborazione con Rai Play sarà possibile ammirare l’allestimento con cui il Teatro dell’Opera di Roma ha vinto il Premio Abbiati della critica musicale italiana come miglior spettacolo del 2017.
Damiano Michieletto firma la regia di una messa in scena in pieno accordo con la direzione musicale di Daniele Gatti, dal taglio cinematografico tra salti temporali e immagini oniriche lontane da attualizzazioni e realismo. Del resto il mito di Faust raccontato da Goethe nell’idea musicale originaria di Berlioz non era stato concepito per il teatro, bensì come “leggenda drammatica” cioè un’opera da concerto e in questa forma vide la sua prima rappresentazione assoluta nel 1846. Un’opera in cui tutto è simbolico e i personaggi non sono delineati così nettamente come nel melodramma. Protagonisti sul palco sono Pavel Černoch nel ruolo di Faust, Alex Esposito in quello di Méphistophélès, Veronica Simeoni come Marguerite e Goran Jurić come Brander. Le scene sono firmate da Paolo Fantin e i costumi da Carla Teti.
Dalle 20.00 di mercoledì 27 maggio sul canale You Tube del Teatro dell’Opera verrà trasmesso lo spettacolo tradizionale delle feste di fine anno e non solo, “Lo schiaccianoci”, balletto che dal debutto a oggi ha conosciuto diverse versioni. Libretto e struttura si prestano a una libertà di interpretazione che ha ispirato anche il regista e coreografo italiano Giuliano Peparini che con questa sua rilettura contemporanea, dal forte taglio teatrale, ha inaugurato la stagione di balletto della stagione 2015-16. Partendo dal racconto di E.T.A. Hoffmann, Peparini è riuscito a trasformare questo spettacolo tradizionale del repertorio classico in un vero e proprio fenomeno generazionale, grazie alla capacità di parlare in maniera diretta agli spettatori di ogni età, registrando incassi da record.
La partitura musicale di Pëtr Il’ič Čajkovskij è affidata al direttore David Coleman, le scene a Lucia D’Angelo e Cristina Querzola, i costumi a Frédéric Olivier, la video grafica a Gilles Papain e le luci a Jean-Michel Désiré. Oltre alla magnetica étoile Alessandra Amato nei panni della Regina dei fiocchi di neve, una fresca e dolce Rebecca Bianchi è Marie, un elegante e raffinato Michele Satriano è il nipote di Drosselmeyer e un intenso Claudio Cocino è lo Zio Drosselmeyer.
L’ultimo appuntamento della settimana è con una novità assoluta: “Waiting for the Sibyl”, commissionata dal Teatro dell’Opera all’artista sudafricano William Kentridge, con piena libertà di ideazione e di scelta. Andata in scena al Teatro Costanzi lo scorso settembre con un lavoro di un altro grande artista moderno, Work in Progress di Alexander Calder, potrà essere visto in streaming sul canale You Tube del Teatro dalle 20.00 di mercoledì 27 maggio. “Ampliare i confini del teatro musicale è una delle sfide che vuole lanciare il Teatro dell’Opera di Roma. – dichiara il sovrintendente Carlo Fuortes – È per questo che abbiamo chiesto a William Kentridge, uno dei maggiori artisti contemporanei, di ideare, dandogli carta bianca, una sua “Opera d’arte”.”.
Sul palcoscenico campeggia un grande testo, costruito con collage, proiezioni, dipinti. Sulla scena in cui è rappresentata anche la Sibilla del Paradiso di Dante, nove artisti, tra danzatori e cantanti, realizzano un intenso e poetico lavoro di trentacinque minuti, accompagnato dalla musica registrata di uno dei maggiori pianisti sudafricani, il compositore Kyle Shepherd con gli arrangiamenti vocali di Nhlanhla Mahlangu. Suddivisa in otto brevi scene, interrotte da cadute di sipario, “Waiting for the Sibyl” è una creazione priva di parole. L’argomento è però rivelato attraverso sentenze, frasi, enigmi, proiettati sia sullo schermo sia come ombre.
Le due puntate della rubrica “Opera in pillole” saranno invece dedicate a Richard Wagner. Mercoledì 27 conosceremo meglio “Il Leitmotiv di Wagner”, mentre nell’appuntamento di sabato 30 si approfondirà l’influenza di Wagner nell’opera italiana di fine Ottocento e inizio Novecento.