Milano. Enrico Bonavera, l’Arlecchino del Piccolo, è protagonista di una “variazione sul tema”: in un esilarante monologo, da lui scritto e interpretato, racconta le peripezie di Alichino, diavolo uscito dall’Inferno e diventato attore di una compagnia di comici dell’arte. Lo spettacolo replica, al Chiostro Nina Vinchi, da martedì 4 a giovedì 6 agosto (prima rappresentazione in diretta sul grande schermo di mare culturale urbano). In caso di maltempo, le recite si sposteranno nella sala del Teatro Grassi.
Forse non tutti sanno che Arlecchino ha incontrato anche Dante e Virgilio, ai tempi della loro “escursione” nei tre mondi dell’aldilà!
In effetti non era proprio lui, il batocio di Carlo Goldoni, bensì un suo emulo, con tutt’altro bagaglio culturale… Alichino è infatti un diavolo dei Malebranche che, inseguendo il sommo poeta toscano e la sua guida latina – a suo dire colpevoli di aver fatto cadere lui e il suo compagno Calcabrina nella pece bollente – si è ritrovato fuori dall’Inferno e si è smarrito nel mondo dei vivi. Non è stata cosa da poco, perché il poveretto ha vagato senza sosta per otto secoli ed è sopravvissuto “infiltrandosi” tra compagnie di comici erranti, dove, di volta in volta, si è reincarnato negli interpreti della maschera di Arlecchino.
Finalmente, grazie a una seduta spiritica, è tornato a Malebolge. È noto, tuttavia, che i ritorni riservano ai “reduci” sempre molte sorprese… Dove sono finiti i dannati? Dove quella bella puzza infernale così rassicurante? Dove fiamme e pece?
In un’ora e un quarto scoppiettante, in un dialetto “falso lombardo-veneto”, Bonavera indossa le vesti di un diavolo furioso, ingenuo, stralunato e pasticcione, divertendosi a giocare con la fantasia nel mondo della Commedia dantesca, in un viaggio esistenziale pieno di avventure paradossali, ricco di comicità e di tanta poesia.