Firenze. Lunedì 28 gennaio alle ore 18.00 il professor Oronzo Brunetti, docente di Storia dell’Architettura presso l’Università di Parma, terrà una conferenza dal titolo “Il Quadrilatero lorenese delle arti” incentrata sullo sviluppo degli edifici storici che ospitano l’Accademia di Belle Arti, la Galleria dell’Accademia di Firenze, il Conservatorio “Luigi Cherubini” e l’Opificio delle Pietre Dure.
L’attuale Accademia di Belle Arti di Firenze nacque nel 1784 grazie alla riforma dell’Accademia delle Arti del Disegno, voluta da Pietro Leopoldo, per creare un moderno istituto di insegnamento.
Il nuovo istituto rappresentò per Firenze un progetto di grande modernità, ereditando dall’antica Accademia, fondata da Cosimo I, principalmente le funzioni didattiche e formative. Per favorire questa nuova visione sono state riordinate le collezioni delle strumentazioni e delle opere d’arte antiche e moderne in modo tale che gli allievi potessero studiarle e copiarle. Queste opere sono custodite in larga parte, ancora oggi, alla Galleria dell’Accademia di Firenze.
Per la sistemazione del nuovo istituto sono stati utilizzati gli spazi contigui dell’Ospedale di San Matteo e del convento di San Niccolò e, al fine di congiungere gli edifici e definire in modo equilibrato gli ambienti, è stato creato un complesso architettonico omogeneo. Si deve infatti ai Lorena la decisione di raggruppare, in questa parte della città, l’Accademia di Belle Arti e l’Opificio delle Pietre Dure, divenendo, di fatto, anche con il Conservatorio, la sede dei luoghi d’eccellenza e di unità tra le arti.
A livello urbano la scelta ha avuto come conseguenza la trasformazione dell’area di San Marco (un quadrilatero cittadino compreso tra via Ricasoli, via degli Alfani, via de’ Servi e via Cesare Battisti) in un polo a vocazione educativa e culturale, una destinazione confermata dalle scelte successive d’insediarvi l’Ateneo e alcune facoltà universitarie.
Una vocazione che l’area conserva ancora oggi e la cui evoluzione architettonica sarà ampiamente raccontata, durante l’incontro, dal professore Oronzo Brunetti.
Ingresso a invito fino a esaurimento dei posti.