Torino. Mercoledì 6 febbraio, alle ore 20, va in scena il nuovo allestimento di Rigoletto di Giuseppe Verdi firmato da John Turturro, al suo debutto nel mondo dell’opera. Sul podio dell’Orchestra e del Coro del Teatro Regio sale Renato Palumbo. Rigoletto è il grande Carlos Álvarez, Gilda è Ruth Iniesta e il duca di Mantova Stefan Pop. Il Coro è istruito magistralmente da Andrea Secchi.
Le tinte cupe della vicenda sono proiettate nel tempo in un decadente e grottesco XVIII secolo, disegnato da ambienti asfittici e chiusi nelle linee prospettiche delle scene di Francesco Frigeri; i costumi sono di Marco Piemontese, le luci di Alessandro Carletti e le coreografie di Giuseppe Bonanno.
La prima dell’opera sarà trasmessa in diretta su Rai Radio 3, a cura di Susanna Franchi. Daniele Spini, per le Conferenze del Regio, mercoledì 30 gennaio alle 17.30 al Piccolo Regio, curerà l’incontro a ingresso libero dal titolo Non dire Duca se non l’hai nel sacco!
Mercoledì 20 febbraio, alle ore 20.30, Michele Mariotti dirige l’Orchestra e il Coro del Regio in un programma dedicato a Gabriel Fauré e Pëtr Il’ič Čajkovskij. Di Fauré viene eseguito il Requiem in re minore op. 48, una partitura che si distacca molto dalle altre composizioni romantiche del genere: assente ogni violenza o impeto drammatico, vi prevale invece un commovente desiderio di assenza e silenzio. Il coro è istruito da Andrea Secchi, solisti Alessandra Marianelli e Roberto de Candia.
Conclude il concerto la Sinfonia n. 2 di Čajkovskij, denominata anche “Piccola Russia” per la forte presenza di musica folkloristica, oltre che per la piacevolezza della strumentazione e le splendide melodie.
Martedì 26 febbraio, alle ore 10.30, Sergey Galaktionov dirige l’Orchestra del Teatro Regio nella prima di due tappe di un viaggio per scoprire il funzionamento di quello straordinario “mega-giocattolo” che è l’orchestra sinfonica.
Questa prima tappa presenta due brani piuttosto famosi, perfetti per divertirsi a conoscere tutti i componenti di una grande compagine orchestrale. Proprio a questo scopo Benjamin Britten scrisse la Guida del giovane all’orchestra, in cui a ogni famiglia di strumenti è dedicato un episodio che ne mette in risalto le più singolari capacità. Nella Sinfonia dei giocattoli di Leopold Mozart (padre di Wolfgang Amadeus), il pubblico dei giovani in sala potrà partecipare all’esecuzione con gesti-suono o con piccoli strumenti autoprodotti.