Roma. Il Governo fa la cosa giusta se rinvia la decisione di riaprire i luoghi dello spettacolo davanti al nuovo aumento dei contagi. Occorrono soluzioni razionali per consentire una vera ripartenza in sicurezza.
Abbiamo apprezzato la sensibilità mostrata dal ministro Franceschini nel voler dare un segnale simbolico per la riapertura delle sale in coincidenza del 27 marzo, Giornata Mondiale del Teatro; tuttavia considerato il contesto epidemiologico attuale e i conseguenti gravissimi problemi che il mondo del teatro e dello spettacolo in genere sta affrontando oramai da un anno, è necessario un cambio di marcia per sostenere in modo strutturale la ripartenza dell’attività teatrale.
Al Governo chiediamo di riesaminare le misure sui limiti alla capienza delle sale e sulle norme di sicurezza ad oggi definite dal Cts, che impattano sulla sostenibilità economica dell’attività delle imprese private. Si agisca rapidamente per dare solidi riferimenti al nostro settore prima di un definitivo crollo con conseguenti danni sull’occupazione e sull’indotto dello spettacolo.
Potremmo usare i teatri per sostenere la campagna vaccinale o per garantire la continuità didattica della scuola; va ricostruito il rapporto di fiducia con il pubblico, spaventato dagli effetti della pandemia.
I luoghi dello spettacolo e produzioni in queste condizioni, finché il Paese non verrà vaccinato all’80 per cento, avranno vita dura nel raggiungere la speranza di un punto di pareggio, pertanto per non rimanere soffocati invitiamo il Governo a continuare a prevedere misure di sostegno per l’occupazione e la copertura dei costi fissi delle strutture teatrali e di tutti i luoghi dello spettacolo anche per il 2021.
Utilizziamo il tavolo permanente dello spettacolo, appositamente istituito presso il MiC, per trovare risposte chiare che permettano di investire sul futuro. Se si vogliono ripopolare i teatri e tutti i luoghi di spettacolo occorrono buone idee e soluzioni strutturali.
Questa è la chiara posizione assunta in un comunicato dagli aderenti al Patto per le Arti Performative.