Palermo. Grande attesa a Palermo per l’evento internazionale che vede protagonisti, all’interno di un Seminario dedicato, ben 115 ragazzi di origine italiana provenienti da tutto il mondo. Un ritorno dei “cervelli in fuga” a Palermo, capitale italiana dei giovani nel 2017 e della cultura nel 2018, vetrina mondiale per l’occasione e luogo di accoglienza, dove, dal 16 al 19 aprile, si troveranno giovani italiani emigrati, anche di seconda e terza generazione. Tutto questo è stato reso possibile per iniziativa del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero (CGIE), con la finalità di creare una rete di giovani italiani nel mondo. I partecipanti sono stati selezionati dai Comitati degli Italiani all’Estero (Com.It.Es.) e dalle Consulte regionali per l’emigrazione, aderenti all’iniziativa, con l’intento di mobilitare tutte le comunità d’italiani all’estero e rafforzare le reti istituzionali di rappresentanza di base. I 115 delegati parteciperanno ad un evento di tre giorni e mezzo interamente pensato per renderli protagonisti del futuro del nostro Paese e per farli diventare attivatori, nei loro territori di provenienza, di coinvolgimento giovanile e informazione a tutta la comunità. Le istituzioni locali, Comune di Palermo e Regione Siciliana hanno sposato e sostenuto sin da subito questa iniziativa, contribuendo alla realizzazione della stessa.
Sull’evento interviene il segretario generale del CGIE, Michele Schiavone: “La scelta di Palermo per ospitare il Seminario dei giovani italiani nel mondo voluto dal Consiglio Generale degli Italiani all’Estero è significativamente simbolica perché vuole dare loro l’opportunità di ripensare lo splendore della nostra civiltà, antica culla del mondo occidentale. Palermo che è sempre stata crocevia di culture, luogo di libere espressioni e pratiche religiose, vuole essere per i nostri giovani il luogo nel quale la generazione Telemaco ritorna per riscoprire la propria eredità e ripartire per valorizzare e far rivivere nelle forme più diverse il genio che è nell’animo degli italiani. Diversi partecipanti al seminario sono figli della crisi, della disoccupazione e dell’individualismo che caratterizza questo inizio di millennio. Altri sono nativi intrisi di culture diverse tra le quali, però, emerge quella d’origine italiana. Il momento storico presente rende il loro bisogno di ereditare e di acquisire la testimonianza dei padri ancora più urgente e necessaria per indicare un orizzonte verso il quale orientarsi per dare un nuovo senso all’italianità presente altrove”. “Per anni si è parlato di giovani italiani fuori dall’Italia senza far parlare i diretti interessati. Qui a Palermo, venendo da tutto il mondo, ci giochiamo la possibilità di ribaltare la prospettiva con una voce multiforme, autorevole e creativa, che sappia farsi strada e conquistarsi un futuro di collaborazione con il nostro Paese, che farebbe bene al nostro Paese”. Mentre per Maria Chiara Prodi presidente della VII Commissione del CGIE “Nuove migrazioni e generazioni nuove”, che da ben tre anni lavora al progetto, “Per anni si è parlato di giovani italiani fuori dall’Italia senza far parlare i diretti interessati. Qui a Palermo, venendo da tutto il mondo, ci giochiamo la possibilità di ribaltare la prospettiva con una voce multiforme, autorevole e creativa, che sappia farsi strada e conquistarsi un futuro di collaborazione con il nostro Paese, che farebbe bene al nostro Paese”. Particolare interesse per l’evento hanno mostrato anche le istituzioni locali a cominciare dalla Regione Siciliana. In rappresentanza interviene l’assessore all’istruzione e formazione, Roberto Lagalla: “La Regione Siciliana accoglie volentieri il Seminario del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero che cade in un momento storico particolarmente significativo. Infatti, il numero dei giovani all’estero continua a crescere e, secondo il più recente report Istat, negli ultimi cinque anni sono stati più di 244 mila i cervelli in fuga, più della metà dei quali possiede un titolo di studio medio-alto. Complici di questo esodo gli effetti della globalizzazione ma soprattutto la ricerca di più adeguate opportunità lavorative, insieme alla curiosità intellettuale che spinge verso nuove occasioni di crescita professionale. È oggi fondamentale renderli competitivi sul mercato internazionale. Tuttavia, il nostro compito, così come quello del governo nazionale, deve essere orientato a creare le condizioni affinché i giovani siano liberi di scegliere ed anche di rientrare in Sicilia. Ciò significa investire sulla formazione, sulle imprese, sull’istruzione e creare efficaci sinergie in grado di generare virtuosi processi di crescita economica per il nostro Paese e, di conseguenza, maggiori opportunità occupazionali per le giovani generazioni” e lo stesso sindaco della Capitale della Cultura 2018, Leoluca Orlando dichiara che “Far conoscere la realtà degli italiani nel mondo è, paradossalmente, oggi più necessario che mai. Serve a ricordare, prima di tutto a noi stessi, come la migrazione sia nel dna del nostro popolo e della nostra cultura. Serve a ricordare che milioni di italiani sono stati vittime del pregiudizio e della violenza. Serve soprattutto a ricordare che i migranti sono una risorsa per il paese d’origine e per il paese di accoglienza. Oggi gli italiani nel mondo rappresentano spesso delle eccellenze e sono motivo di vanto per il nostro Paese. Anche per questo non posso non ringraziare il CGIE per aver scelto la nostra città per questo importante incontro”. Mentre per il sovrintendente del Teatro Massimo, sede inaugurale del Seminario, Francesco Giambrone “il Teatro Massimo, simbolo della città, conferma la propria attenzione verso i giovani ospitando la seduta iniziale del Seminario del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero. Nel 2019 il tema della stagione di opere e balletti del Teatro Massimo è il viaggio, visto come momento cardine per la crescita personale, ed è proprio il percorso difficile del ritorno in patria e del conseguente rapporto tra generazioni all’interno della famiglia che si ritrova anche in Idomeneo di Mozart, l’opera alla quale i giovani partecipanti al Seminario avranno l’opportunità di assistere in anteprima”. Conclude Francesco Bertolino, presidente V commissione consiliare del comune di Palermo, “Come delegato del sindaco, nel 2017 fui io stesso a candidare Palermo per ospitare il prestigioso evento che si svolgerà nella nostra città dal 16 al 19 aprile. Oggi, da Presidente della Commissione Cultura e Politiche Giovanili, è per me davvero una grande emozione trovarmi alla vigilia dei quattro giorni del CGIE, il seminario mondiale che vedrà protagonisti 120 giovani di origine italiana, provenienti da tutto il mondo. Palermo si racconterà per la sua straordinaria storia, per i suoi grandi passi avanti fatti in ambito culturale e si proporrà come luogo ospitante, nell’intento di poter essere uno spazio che possa favorire la connessione tra i giovani e le loro differenti esperienze, proprio a partire dalla memoria della nostra storia. La scelta dei luoghi del seminario, strategicamente operata grazie ad una sinergia tra le tante istituzioni cittadine e regionali, consentirà ai partecipanti di conoscere la nostra città e le sue straordinarie bellezze. Sono certo che Palermo, città delle Culture, sarà il luogo ideale per attivare la nascita della prima rete di giovani italiani nel mondo”.
Tanti dunque i giovani delegati che avranno modo di testimoniare il loro vissuto, il loro essere fortemente legati alla terra di origine, tra questi Salvo Buttitta, classe 1984 di origini bagherese, ed il cognome ne è evidente testimonianza, trasferitosi in Svizzera a Basilea per completare gli studi, che dichiara: “Sono partito dalla Sicilia alla volta della Svizzera disposto a fare qualsiasi lavoro. E proprio in Svizzera ho incontrato una forte presenza della comunità italiana che mi ha stimolato a crescere, quindi ho iniziato un percorso di studi in Business Administration – ho preso una laurea, ho imparato il tedesco – ed oggi sono Dirigente di una società di servizi a Basilea e da poco ho aperto una mia società di consulenza”.
Il programma del Seminario prevede l’inaugurazione il 16 aprile alle ore 13.45 con i saluti delle istituzioni alla presenza di Francesco Bertolino, Presidente della Commissione Cultura – Comune di Palermo, Francesco Giambrone, Sovrintendente della Fondazione Teatro Massimo, Leoluca Orlando, Sindaco di Palermo, per proseguire con l’apertura dei lavori dal tema: “Benvenuti, perché siamo qui, cosa faremo in questi giorni” alla presenza di Michele Schiavone, Segretario Generale del CGIE, Riccardo Merlo, Sottosegretario di Stato al Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Luigi Maria Vignali, Direttore Generale per gli Italiani all’Estero e le Politiche Migratorie, Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Maria Chiara Prodi, Presidente della Commissione VII del CGIE.
I lavori comprendono dunque una due giorni di tecniche innovative partecipative, per fare emergere speranze e progetti; un giorno di formazione per approfondire con esperti vari temi (reti di ricercatori italiani nel mondo, lavoro e mobilità, patrimonio artistico, nuove esperienze e opportunità legate alle famiglie expat, soft power, rappresentanza degli italiani all’estero) ed infine una mattina per dialogare con le istituzioni e darsi degli obiettivi di lavoro e di impegno per l’anno a venire.
Benché riservato ai delegati, sarà possibile per tutti seguire i lavori tramite il sito www.seminariodipalermo.it. Per ulteriori informazioni, accrediti, realizzazione di interviste reportage scrivere a cgie.seminariopalermo@gmail.com.