Napoli. Sarà in scena al Teatro Elicantropo di Napoli, da giovedì 4 novembre alle ore 21.00 (repliche fino a domenica 7), lo spettacolo “Adolf prima di Hitler” di Antonio Mocciola, con Gabriella Cerino, Vincenzo Coppola e Francesco Barra, per la regia di Diego Sommaripa, presentato da Gabbianella Club & Resistenza Teatro.
Liberamente tratto dalla biografia “Il giovane Hitler che conobbi” scritta da Kubizek ricordando i quattro intensissimi anni passati accanto al dittatore austriaco, “Adolf prima di Hitler” è uno squarcio di vita intima, destinata a divenire pubblica, e letale.
Il corso della storia, forse, sarebbe cambiato radicalmente, e fa venire i brividi immaginare che sarebbe bastato uno sguardo ricambiato, una coraggiosa intesa. Sarebbe bastato un bacio.
Due ragazzi di vent’anni in una Vienna d’inizio ‘900, rintanati in un mesto monolocale invaso dal fumo tossico di una piccola stufa a cherosene, provano a capire la vita, sono amici per la pelle. Uno è Gustav Kubizek, figlio di un tappezziere, diventerà un apprezzato direttore d’orchestra, l’altro è Adolf Hitler.
Tra di loro sussiste un rapporto morboso, viscerale, indicibile all’epoca. In quella stanza umida, tra parole non dette di due adolescenti in crisi, prende vita la più grande tragedia del secolo.
“Mettere in scena Hitler come se non conoscessi la storia, dimenticando il mondo che ha generato – così Diego Sommaripa in una nota – è una sfida tra le mani, tratta da una clamorosa e ormai introvabile autobiografia. Una discesa agli inferi impetuosa, senza sosta, senza tempo, piena di ritmo e cambi di passo”.
Cosi prende vita l’intera durata della pièce, come un cerchio che piano piano si restringe, fino ad arrivare a un bivio importantissimo, che avrebbe potuto cambiare la storia dell’intera umanità.
L’allestimento ha pochi elementi di scena, per lasciare spazio ai rapporti tra il futuro dittatore e il suo coinquilino perdutamente innamorato di lui: rapporti intimi, nascosti, segreti, e la parola diventa strumento potente.
È un gioco sottile tra Adolf (Vincenzo Coppola) e Gustav (Francesco Barra), ma pericoloso, che offre tinte di giallo alla messa in scena, grazie anche all’ambigua padrona di casa, la signora Zakreys (Gabriella Cerino).
“In quella stamberga – sottolinea ancora il regista – si stava facendo la storia. A pensarci ancora rabbrividisco”.