Milano. Apre al pubblico nelle sale del Museo Teatrale alla Scala la mostra “Nei palchi della Scala – Storie milanesi” a cura di Pier Luigi Pizzi con la consulenza scientifica di Franco Pulcini. Ricca di contenuti storici (oltre al patrimonio dell’Archivio del Teatro e del Museo ci si avvale della collaborazione di altre prestigiose istituzioni culturali e archivi milanesi tra cui la Fondazione Ca’ Granda e l’Archivio Storico Ricordi) e di pregiati documenti iconografici, l’esposizione si sviluppa attraverso ritratti, fotografie, abiti e ricostruzioni di ambienti partendo dal Ridotto dei Palchi per proseguire sui due piani del Museo.
Naturale prosecuzione della mostra “La magnifica fabbrica” a cura di Fulvio Irace e Pierluigi Panza dedicata allo sviluppo architettonico del Teatro da Giuseppe Piermarini all’intervento di Mario Botta, “Nei palchi della Scala” indaga gli aspetti sociali e anche umani del Teatro come centro della vita cittadina, spingendosi a raccontare fasti e curiosità dell’epoca successiva alla costituzione dell’Ente Autonomo fino agli anni ’60. Il percorso espositivo, ai cui testi ha collaborato Mattia Palma, sarà completato da un nuovo servizio fotografico di Giovanni Hänninen, che offre un’inedita vista frontale dei palchi, e da un documentario a cura di Francesca Molteni.
La mostra si inserisce in un progetto di ricerca che ha unito il Teatro alla Scala al Conservatorio G. Verdi di Milano e alla Biblioteca Nazionale Braidense nella realizzazione di uno studio su “I palchi e i palchettisti del Teatro alla Scala (1778-1920)”. La ricerca, coordinata per il Teatro da Franco Pulcini, è stata condotta da studenti e diplomati del Conservatorio selezionati mediante un bando per borse di ricerca, con il controllo scientifico di Pinuccia Carrer, Docente di Discipline musicologiche dell’Istituto, di Antonio Schilirò quale ideatore del progetto ed esperto esterno e di Massimo Gentili Tedeschi per la Biblioteca Braidense.
I risultati della ricerca sono stati raccolti in un database che traccia, palco per palco, la mappa di tutti i proprietari e degli ospiti del Teatro dal 1778 al 1920, anno dell’esproprio, e che costituisce il supporto scientifico del percorso espositivo. Qui si ripercorre la storia delle grandi famiglie milanesi, dai Trivulzio, ai Litta, ai Belgiojoso, ai Visconti, le cui vicende si intrecciano a quelle dei patrioti, come Luigi Porro Lambertenghi, Federico Confalonieri e Silvio Pellico, oltre ai grandi letterati da Stendhal a Foscolo, da Parini a Manzoni.
Il sito web che raccoglie tutti i materiali della ricerca sarà visibile all’interno della mostra dall’8 novembre e sarà online e consultabile dal pubblico dal 7 dicembre 2019.
La mostra è sostenuta da JTI (Japan Tobacco International), Partner istituzionale del Museo Teatrale alla Scala. Con la pubblicazione del catalogo della mostra “Nei palchi della Scala. Storie milanesi”, continua la proficua collaborazione tra l’Istituto della Enciclopedia Italiana e il Teatro alla Scala di Milano, volta a tutelare e diffondere l’immenso patrimonio culturale del nostro Paese. Prosegue, quindi, un percorso già iniziato con la pubblicazione dei cataloghi delle mostre “Gioachino Rossini (1792-1868) al Teatro alla Scala” e “La Magnifica Fabbrica. 240 anni del Teatro alla Scala da Piermarini a Botta”.
Nel Ridotto dei Palchi ‘Arturo Toscanini’ diciotto pannelli rievocheranno gli intellettuali, i grandi artisti, le personalità della politica nazionale e internazionale ospitati nei palchi della Scala dal dopoguerra a oggi: dal Presidente Luigi Einaudi a Rita Levi Montalcini, dalla Senatrice Liliana Segre a Eugenio Montale, da Maria Callas a Patrice Chéreau. Ogni sera il pubblico della Scala sa di accedere a un luogo in cui cultura e mondanità si sovrappongono senza escludersi.
Il percorso della mostra inizia all’ingresso del Museo con un grande ritratto di Guido Visconti di Modrone, benefattore della Scala che nel 1898 riuscì a riaprire il Teatro dopo una chiusura durata più di un anno. Ma i Visconti sono anche tra i più significativi rappresentanti dei palchettisti, famiglie milanesi che per quasi centocinquant’anni hanno trasformato il Teatro in quel “gran salotto che concentra tutti i salotti di Milano”, diceva Stendhal.
Scorrendo le numerose riproduzioni dei ritratti dei palchettisti della Scala, sempre eseguiti da importanti artisti tra cui Francesco Hayez, si osserva il mutamento della società milanese e italiana nel corso dei decenni. Dagli anni dell’Illuminismo lombardo all’età napoleonica, dalla Restaurazione all’Unità d’Italia, si coglie il passaggio fondamentale della classe dirigente dall’aristocrazia alla grande borghesia industriale. Alcuni documenti dell’Archivio Ricordi riguardanti Giuseppe Verdi e Giacomo Puccini testimoniano la consuetudine con cui i compositori frequentavano la Scala in alcuni passaggi della loro carriera.
Salendo al secondo piano del Museo si accede al percorso espositivo vero e proprio. Si comincia con una sezione storica (sale 2 e 3) che, oltre ad alcune riproduzioni di incisioni d’epoca, rievoca come le famiglie milanesi vivessero il teatro quotidianamente, con i palchi arredati quasi fossero un’estensione delle loro abitazioni: saranno esposti arredi originali e due tavole da gioco che si usavano durante gli spettacoli. Due sale (la 4 e la 5) ospiteranno diverse immagini del servizio fotografico realizzato da Giovanni Hänninen in cerca di un nuovo punto di vista sugli interni della Scala. Infine l’ultima sezione del percorso (sale 6 e 7) è un richiamo agli anni Cinquanta e Sessanta, gli anni della ricostruzione e del boom, in cui la moda ha iniziato a diventare protagonista a Milano, rendendo la Scala la più grande vetrina di eleganza del nostro Paese: abiti firmati da stilisti di allora (tra cui Curiel, Schön, Valentino, Capucci) saranno esposti in un ambiente che richiama l’atmosfera di un palco. Infine protagoniste dell’ultima sala saranno alcune grandi dame degli anni Cinquanta e Sessanta, da Grace Kelly a Elisabeth Taylor a Valentina Cortese, sempre in abito da sera in occasione delle inaugurazioni di stagione che hanno reso la Scala una vetrina internazionale.
Il percorso della mostra includerà inoltre tre postazioni su cui i visitatori potranno consultare un nuovo sito web che si presenterà come una vera e propria mappa digitale del Teatro che renderà disponibili tutte le informazioni della Ricerca sui palchettisti ordinata nel database, con un imponente numero di informazioni sulle famiglie più importanti della storia di Milano.
Il Teatro alla Scala ha intrapreso nel corso dell’estate 2019 un importante intervento sui palchi per migliorare l’acustica della sala. Su sollecitazione dagli stessi membri dell’orchestra e sulla base dei risultati di una ricerca svolta da Jürgen Reinhold dello studio Müller-BBM di Monaco, è iniziato il processo di rimozione delle imbottiture dalle pareti, la cui tappezzeria sarà applicata direttamente al cartongesso sottostante, e modificate le imbottiture dei poggiagomiti. Nel corso di questa prima estate i lavori, iniziati in occasione della chiusura del Teatro, hanno interessato tutti i palchi del primo ordine mentre nei due prossimi anni proseguiranno con gli altri ordini. Con questo nuovo intervento, basato su nuovi studi e sull’esperienza maturata negli anni successivi alla ristrutturazione, la Scala prosegue una serie di modifiche alla struttura tendenti ad avvicinare sempre di più l’acustica a un livello ottimale.